Approfondendo il significato della Quaresima, durante la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, il vescovo Domenico ha ragionato sull’elemosina come rimedio al tempo della crisi, a quell’«età di mezzo» nei cui bilanci si alternano «frustrazione e delusione, disgusto e stanchezza». Una sorta di “medicina dell’anima” che permette di affrontare gli anni difficili con «un di più di generosità, di interiorità, di libertà. Grazie ad un io rinnovato e ad una personalità più spirituale».
A patto di mettersi nella prospettiva aperta dal Vangelo di Matteo:
«Non suonare, dunque, la tromba quando aiuti un povero. Così fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle vie. Vogliono solo avere la lode della gente».
«Non è l’ammirazione degli altri o la crescita del consenso che può aiutare ad attraversare l’età di mezzo – ha spiegato mons. Pompili – ma soltanto la gioia di fare del bene per il bene. Per questo Gesù aggiunge la massima: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”. Dimenticare se stessi libera dall’ossessione di dover emergere ed aiuta a far pace con il tempo che divora tutto, salvo il bene che si è fatto nel nascondimento. Non mettere la firma personale di proprietà. Questo sì che è amore in grado di far rinascere la vita».