Il vescovo Domenico: «la violenza si argina con la forza dell’amore e della giustizia»

Lo scorso 21 novembre, il vescovo Domenico ha presieduto la messa in onore della Virgo fidelis nell’ambito della cerimonia organizzata dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Rieti nella chiesa di via Salvo D’Acquisto intitolata a “Santa Maria Madre della Chiesa”.

“Maria Vergine Fedele”, il cui culto è iniziato dopo l’ultimo conflitto mondiale, è stata proclamata patrona dell’Arma dei Carabinieri l’8 dicembre 1949 da papa Pio XII: una scelta ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato al servizio della Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri. Da qui il motto: «Nei secoli fedele».

Su questo sfondo militaresco è intervenuto il ragionamento del vescovo, cogliendo nel «Signore degli eserciti» richiamato dalle letture un’espressione «che imbarazza» l’uomo contemporaneo. Come è possibile, infatti, che Dio «possa essere definito in modo così belligerante?». La lettura suggerita da mons Pompili è quella di guardare al «conflitto interiore», pur senza negare che «la guerra non è mai stata allontanata dall’orizzonte umano, neanche oggi».

«Ma la coscienza dell’umanità si è evoluta e si è persuasa che non sia questa la strada per regolare i conflitti»: solo i fondamentalismi chiamano in causa Dio per giustificare la violenza. Un uso della forza ben diverso da quello necessario «per garantire l’ordine pubblico e la pace internazionale che si esprime attraverso l’Arma dei Carabinieri». Perché «se la violenza non è arginata, non è possibile vivere in un modo armonico e giusto». I Carabinieri rappresentano dunque l’«Arma» che non offende, ma difende «la giustizia e la convivenza».

«L’Arma – ha concluso il vescovo – è fedele perché non dimentica mai questa necessaria muscolatura morale, che tutela e cerca di garantire nell’espressione della vita quotidiana. Anche Maria, la Virgo fidelis, fu così concreta e visse conformemente alla sua fede in Dio a cui attribuisce il senso della storia: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote”. Non con la violenza, ma con la forza dell’amore e della giustizia».