Vertenza Schneider, Sel Rieti: «Oltre la solidarietà, un impegno concreto»

«Con l’annunciata chiusura della Schneider-Vanossi un altro colpo micidiale si abbatte sui lavoratori di Rieti e provincia. La perdita di occupazione nel settore pubblico e privato assume ormai proporzioni che devastano la vita di larghe fasce della popolazione. A questo si aggiunge il fatto ugualmente allarmante che non vediamo mettere in atto dalle forze a ciò deputate iniziative concertate e decise strategie per dare soluzione al problema della mancanza di lavoro. Non è più sufficiente la presenza e l’espressione di solidarietà. Appare evidente da tempo che i nostri territori non possono più chiedere garanzie occupazionali a quelle multinazionali che hanno fatto della delocalizzazione e dell’impiego di manodopera a basso costo le loro parole d’ordine. L’unica alternativa è puntare su uno sviluppo endogeno che, sfruttando al meglio potenzialità e risorse locali,” inventi” un ciclo economico nuovo da cui trarre occupazione e reddito».

Così in un comunicato di Sinistra Ecologia Libertà di Rieti e Provincia. Prosegue la nota: «La gravità della situazione esige la convergenza di tutte le forze istituzionali, politiche, sindacali, datoriali, finanziarie, affinché coagulino tutte le risorse possibili, di competenza, di organizzazione dei processi, di finanziamento a sostegno di un Piano serio e razionale di sviluppo del territorio».

Secondo Sel Rieti «L’iniziativa istituzionale non può che partire dall’amministrazione municipale, sulla base di quel programma che la città ha ritenuto una garanzia di cambiamento e miglioramento sociale ed economico. Un programma fondato proprio su quella nuova economia che, coniugando ambiente e sviluppo, costituisce l’unico futuro possibile. Ciclo dei rifiuti, gestione cooperativa dei beni comuni, recupero edilizio, turismo, eccellenza artigianale ed agricola, energie rinnovabili, nuove politiche industriali a favore della volontà d’impresa sono i pilastri di uno sviluppo virtuoso e strettamente legato al territorio».

«Chiediamo dunque – conclude la nota – una maggiore determinazione e tempi rapidi nell’attuare quelle linee programmatiche che costituiscono la vera risposta concreta alla fame di occupazione».