Incontro Pastorale 2019

Verso l’Incontro Pastorale: invito alla lettura / Il Giorno del Signore

In attesa della Tre giorni che la comunità diocesana vivrà a Contigliano, presso il Centro Pastorale San Michele Arcangelo, sull’importante tema della Domenica, proponiamo, giornalmente, un invito alla lettura a partire dalla Lettera apostolica sulla santificazione della domenica Dies Domini di Giovanni Paolo II

In attesa della Tre giorni che la comunità diocesana vivrà a Contigliano, presso il Centro Pastorale San Michele Arcangelo, sull’importante tema della Domenica, proponiamo, giornalmente, un invito alla lettura a partire dalla Lettera apostolica sulla santificazione della domenica Dies Domini di Giovanni Paolo II (31 maggio 1998).

1. Il Giorno del Signore

Fin dalla sua prima origine, la comunità cristiana ha individuato un giorno come suo proprio e lo ha chiamato «giorno del Signore» (Ap 1,10). Questo giorno era il primo della settimana ebraica (At 20,7); in esso i cristiani si riunivano per spezzare il pane e per ascoltare la Parola. Era quello il giorno della Risurrezione di Cristo e delle prime apparizioni del Risorto (al sepolcro, a Emmaus, nel Cenacolo). Il Maestro stesso era sembrato insinuare un ritmo settimanale, apparendo ancora agli Undici, “otto giorni dopo” la sua risurrezione nel Cenacolo (Gv 20,26).
La fedeltà a quell’appuntamento settimanale portò la Chiesa ad approfondire il mistero, a riconoscervi altre ricchezze: in quello stesso giorno della settimana lo Spirito Santo era disceso sugli apostoli riuniti in preghiera ed era nata la Chiesa, nuovo popolo di Dio e primizia della nuova creazione; anche questa, come la prima, aveva avuto inizio nel primo dei sabati.

La riflessione teologica e l’esperienza di fede portarono a nuove acquisizioni: la domenica come ottavo giorno, vero sabato definitivo, anticipazione e figura del sabato eterno e della ricapitolazione finale in Cristo.

La Chiesa non poté che far suo quel ritmo e rispettare quella cadenza. Il primo giorno dopo il sabato divenne il giorno della Chiesa, perché giorno dell’assemblea, del convenire in ecclesiam (riunirsi in assemblea) (1Cor 11,18). Giorno della Parola e dell’Eucaristia, perché i fedeli per questo si riuniscono: per lasciarsi raggiungere dalla Parola rivelata nel Cristo e trasmessa dalla Chiesa, e per lasciarsi nutrire da Colui che è presente e vivo in mezzo ai suoi sotto i segni del pane spezzato e del vino condiviso.

Giorno di fede, di gioia, di memoria e di attesa, di carità e di preghiera, la domenica era destinata a diventare il giorno della festa, del riposo e del culto, essa fu un distintivo e un segno di appartenenza alla Chiesa. Per essa si poteva anche morire, perché “i cristiani non possono vivere senza celebrare il giorno del Signore”. Ancora oggi la Chiesa, malgrado le mutate condizioni di vita, vive nella fedeltà a quel giorno e a quella consegna.

Per approfondire:

Associazione Professori di Liturgia, Celebrare in spirito e verità. Sussidio teologico-pastorale per la formazione liturgica, Edizioni Liturgiche, Roma, 1992.