Verso Firenze 2015 / Mons. Pompili: «il punto è capire cosa voglia dire oggi essere “umani”»

«Non siamo davanti a uno dei tanti meeting o incontri. Questo è “il” convegno: un appuntamento decennale che dopo il Concilio la Chiesa italiana si è data per cercare di fare un po’ il punto della situazione».

Così questa mattina il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, dalla trasmissione di Rai 1 “A sua immagine”, ha introdotto i telespettatori al Convegno Ecclesiale Nazionale che si terrà a Firenze da domani, 9 novembre, al 13 dello stesso mese.

Un momento, ha aggiunto il vescovo, attraverso il quale la Chiesa da un lato vuole «interpretare i cambiamenti (che peraltro sono molto più veloci di dieci anno perché qui di cinque anni in cinque anni cambia lo scenario)» e dall’altro intende anche «capire come nello scenario mutato il Vangelo possa comunicato».

Soprattutto, ha spiegato ancora don Domenico, dopo Roma, Loreto, Palermo e a Verona, Firenze vedrà insieme «laici, donne e uomini per la gran parte, ma anche ovviamente i pastori» cioè la Chiesa, interrogarsi «su cosa voglia dire oggi essere “umani”, visto che proprio questa caratteristica è diventata un po’ più a rischio in questi giorni».

Dunque lo scopo non è tanto quello di compilare un programma per i prossimi dieci anni: «sarà piuttosto una esperienza» e «non sarà circoscritta a quelli che staranno in quei giorni a Firenze», perché «grazie alle nuove tecnologie si aprirà a tutti quelli che vorranno interessarsene. Non solo in forma passiva di semplice conoscenza di quanto sta accadendo, ma anche in modo propositivo perché sarà possibile interagire».

Ad esempio «attraverso la app» ha proseguito mons. Pompili «è una delle novità assolute di questo convegno: ciascuno potrà dire la propria e non a caso molti gruppi giovanili hanno già deciso, dopo che giovedì il Papa avrà fatto il suo intervento, di ragionare sulla base delle sue provocazioni. Il convegno accade a Firenze ma è accessibile a ovunque».