Durante l’omelia del Venerdì Santo, mons. Lucarelli ha accostato la sofferenza di Gesù a quella delle persone che nel nostro tempo vivono la propria Passione: «La gente che arriva da noi con le barche scassate, quelli che vivono una vita di solitudine, di amarezza di povertà, di famiglie sfasciate».
«Quanta gente nel mondo vive l’esperienza di Gesù: la solitudine, l’abbandono, la morte del cuore» si è chiesto il vescovo, che ha incoraggiato a pensare a tutti questi elementi «nella nostra realtà di vita, nel nostro tempo» e invitato a metterci nelle mani di Dio perché «questa realtà di male, di cattiveria, di odio che divide il mondo» possa essere superata da un suo intervento, dalla sua redenzione.