Venerdì fiaccolata di solidarietà al lavoro in crisi

«La crisi improvvisa della Schneider Italia con l’annunciata chiusura dello stabilimento di Rieti-Cittaducale rappresenta l’ultimo schiaffo nei confronti della popolazione di Rieti e della sua bistrattata provincia».

Lo dichiarano in un comunicato congiunto Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che sottolineano: «È un colpo non tanto e soltanto verso i lavoratori e le lavoratrici interessati ma, soprattutto, è un autentico gesto di inaccettabile ritorsione contro un’ economia provinciale in progressivo, inarrestabile depauperamento. Tutto ciò – proseguono i sindacati – è inaccettabile e chiediamo a tutti: ai cittadini, ai sindaci dei 73 comuni della provincia sabina, ai partiti politici, alle forze imprenditoriali, alle associazioni di categoria di comporre un fronte comune per respingere questo proditorio attacco all’economia reatina».

«La Schneider Italia – sottolineano CIGL, CISL e UIL – era ed è l’ultimo fronte di questa battaglia finalizzata a tenere vivo un contesto produttivo in costante declino: non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo rassegnarci di fronte alla inattesa decisione di chiudere lo stabilimento di Rieti-Cittaducale e chiediamo a tutti di scendere in piazza contro decisioni che fanno scempio della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, colpendo ogni comune della provincia (considerata l’ampiezza del bacino di addetti interessati) nella sua sussistenza futura».

«Per non rassegnarci, per respingere un simile comportamento, occorre che tutti siano parte di un’ultima difesa, baluardo estremo per cercare di salvare Rieti e il suo territorio. Unità e azione dovranno muoverci in unica direzione! Pertanto invitiamo tutti, popolazioni dei comuni comprese, alla fiaccolata che si terrà venerdì 16 novembre alle ore 17,30 con partenza dal piazzale della Stazione ferroviaria di Rieti e arrivo a piazza Mariano Vittori (cattedrale S. Maria Assunta) con benedizione del vescovo mons. Delio Lucarelli. Un invito – concludono i sindacati – a partecipare tutti insieme a questa prima, imponente forma di mobilitazione che, attraverso la Schneider Italia, punti al salvataggio dell’intera economia provinciale e dello stesso territorio».

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