Valle del Primo Presepe: partenza in musica con Ambrogio Sparagna e Raffaello Simeoni

Sarà il maestro Ambrogio Sparagna, accompagnato dal “nostro” Raffaello Simeoni e dal Coro dell’Oratorio San Filippo Neri di Roma diretto da Anna Rita Colaianni, a completare e impreziosire la giornata di sabato 2 dicembre, che segna la partenza del progetto “La Valle del Primo Presepe” che ci accompagnerà per tutto il periodo natalizio, cono sguardo d’insieme che va ben oltre. Alle 21.30 sul palcoscenico del Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, il maestro darà vita al concerto Verso la Chiarastella, un progetto originale di sua creazione dedicato ai canti natalizi della tradizione italiana che conta già un decennio di vita.

«Non si può prescindere dai canti delle feste per tessere le fila della musica popolare italiana – dice Sparagna – come non si può non partire dalle laudi francescane medievali, perché è da lì che parte tutto».

Un percorso musicale, professionale e spirituale quello del famoso etnomusicologo, strettamente legato alla figura di san Francesco. A partire dal concerto che tenne proprio al santuario di Greccio sul finire degli anni ’70, imbracciando una delle sue amate zampogne , strumento privilegiato del Natale.

Figlio di musicisti tradizionali e da sempre divulgatore della musica popolare italiana, con un occhio attento anche alle giovanissime generazioni, oltre che concertista internazionale, Sparagna è ormai di casa a Rieti, città alla quale è legato in vari modi, primo fra tutti il lungo sodalizio artistico con il “cantore” reatino Simeoni, inconfondibile voce dell’Orchestra Popolare Italiana e compagno di tanti progetti artistici.

Un amore per i nostri territori che è stato “celebrato” anche la scorsa estate nella suggestiva cornice della cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, quando nel tradizionale concerto dei Santi Pietro e Paolo volle dare spazio alla saltarella amatriciana, al canto a braccio di Borbona e alle antiche tradizioni musicali delle zone terremotate. È Sparagna stesso a illustrare lo spettacolo di sabato prossimo: «In Verso la Chiarastella vedrete la presentazione di un materiale che ha una storia antica, sono testimonianze che nascono nel profondo dell’Italia e hanno avuto tre momenti storici essenziali: il primo proprio grazie a san Francesco, tramite la formazione della lauda, forma primaria del canto popolare sacro, poi nel ‘500 con san Filippo Neri a Roma che riprese i motivi francescani, e poi nel ‘700 con le canzoncine spirituali composte da sant’Alfonso Maria de Liguori, che diventarono colonna sonora proprio dei presepi».

Dunque, si parte dal presepe e si torna al presepe, sulla scia del filone storico solcato da san Francesco che arriva fino ai nostri giorni, e che sottolinea e valorizza il bisogno di narrare il mistero della natività documentato con il canto «attraverso il nostro lavoro, che è quello di tramandare questo patrimonio musicale nella sua forma originale, senza mai perdere di vista quella che è la nostra storia, da tramandare soprattutto alle nuove generazioni».