Uniti per Rieti: tempo di dare risposte ad una città esanime

L’atteggiamento tenuto dall’intera maggioranza di centro sinistra nel corso del consiglio comunale di ieri è stato tanto imbarazzante quanto equivoco. A distanza di oltre tre mesi dall’esplosione del c.d. “caso Miccadei”, infatti, i gruppi di centro-sinistra si sono ancora una volta presentati senza una strategica via d’uscita, nonostante le innumerevoli riunioni tenutesi nelle ultime settimane, certificando ancora una volta l’inconsistenza politica, la superficialità dell’azione di governo ovvero, per dirla tutta in un frase, l’assoluta inconcludenza di una intera coalizione.

Coalizione che prima ha dimostrato di non essere in grado di aprire una procedura di comando, senza che la stessa fosse evidentemente viziata da profili di manifesta inopportunità, e poi non ha trovato il coraggio di difendere, sostenendola, la scelta politica adottata in Giunta. Un vero e proprio collasso politico-amministrativo, con i consiglieri del partito di maggioranza relativa, il PD, che di fatto con il loro voto di astensione hanno sconfessato l’operato degli assessori espressione del loro stesso partito.

Incoerenza e demagogia palesate anche in occasione della discussione di importanti ordini del giorno presentati dall’opposizione che ha tentato, invano, di spronare la maggioranza ad assumere decisioni e responsabilità di governo cittadino riguardo a delicatissimi aspetti della vita della città condizionati da scelte effettuate mesi addietro prima dalla Giunta e poi ratificate dal Consiglio Comunale.

E’ il caso dei bandi di gara per l’esternalizzazione definitiva degli asili nido, della casa di riposo ex “Manni”, nonchè del mattatoio comunale che continuano ad essere gestiti in virtù di concessioni “ad personam”, con affidamenti diretti e successive proroghe illegittime nonostante la legge preveda espressamente l’obbligatorietà dell’espletamento di una procedura di gara ad evidenza pubblica.

Ordini del giorno che, ancora una volta, sono stati tutti respinti dalla maggioranza nonostante sia stata proprio l’attuale amministrazione a scegliere di voler esternalizzare tali servizi in cambio, a detta loro, di minori costi e nonostante l’opposizione abbia dimostrato, carte alla mano, che non solo non si sta generando alcun risparmio ma, come nel caso degli asili, si materializzano maggiori costi in cambio di minori servizi e di una considerevole diminuzione delle ore retribuite alle operatrici.

Basti pensare al costo giornaliero degli asili nido che nel 2013 e nel 2014 è stato di oltre 4 mila euro per entrambe le strutture, a fronte dei tremila e cinquecento euro, sempre giornalieri, che venivano sopportati dalle casse comunali negli anni precedenti.

Oppure alla retta di oltre 2 mila euro al mese della casa di riposo, assolutamente fuori mercato rispetto alla media provinciale e regionale dove, peraltro, vengono offerti agli ospiti maggiori servizi e di migliore qualità.

Quanto dovremo ancora aspettare per vedere pubblicati i bandi di gara non solo per gli asili e per la casa di riposo ma anche per il mattatoio comunale che continua ad essere affidato in proroga senza che venga espletata una procedura aperta al mercato ed alla concorrenza? E contestualmente, a quando la tutela degli operatori che hanno garantito alle strutture comunali di essere prese ad esempio per competenza e professionalità, ovvero nel caso del mattatoio comunale di quei cooperanti che si sono caricati sulle spalle la gestione di una struttura complessa garantendo lo stipendio a decine di famiglie? Il tempo della demagogia, degli slogan e dei comunicati stampa del nulla è finito. E’ veramente tempo di dare risposte ad una città esanime.

Lo dichiarano i consiglieri comunali Andrea Sebastiani (Lista Civica Rieti che Sviluppa) e Sonia Cascioli (Fratelli d’Italia-AN).

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