Uniti per Rieti: «A quando il bando per l’ex Manni?»

Tra poco meno di una settimana scadrà l’affidamento fatto dall’Amministrazione Comunale alla Cooperativa Quadrifoglio per la gestione della casa di riposo “Ex Manni” senza che, ad oggi, vi sia la minima traccia di un bando ad evidenza pubblica predisposto dal Comune di Rieti. A meno che la Giunta Petrangeli non opti per l’ennesima proroga invocando motivi d’urgenza. Del resto non sarebbe di certo la prima volta che si ricorre agli affidamenti diretti per una urgenza indotta in realtà dall’inerzia dell’Amministrazione.

Tanti i punti oscuri che questa vicenda continua a presentare.

La “strana coincidenza” temporale di un affidamento diretto fatto dalla Giunta proprio dopo l’acquisto della struttura di Via Riposati da parte della Quadrifoglio, in palese contraddizione con il comportamento che l’Amministrazione aveva invece assunto nel marzo 2014 quando aveva deciso di disdettare il contratto di affitto con la precedente proprietà al fine di trasferire i ricoverati presso una struttura nei pressi dell’ex Ospedale Psichiatrico, in via di ultimazione, di proprietà della Provincia di Rieti.

Salvo poi fare marcia indietro e stipulare, nel mese di settembre, una proroga del contratto di locazione fino a tutto il mese di novembre.

Infine l’affidamento per tre mesi, dal 1 dicembre 2014 fino al 28 febbraio 2015, alla Quadrifoglio a fronte di una retta complessiva di 2.200 euro al mese chiesta ai ricoverati, di cui 977 euro a carico del Comune di Rieti.

È proprio tale importo gravante sull’utente che sta creando disagi non solo agli utenti stessi ma anche ai propri familiari che si sono visti costretti in alcuni casi ad integrare la retta con risorse proprie.

Oltre a far sorgere serie perplessità sulla reale attendibilità della retta stessa a fronte di servizi offerti assolutamente non proporzionati e fuori mercato sia regionale che provinciale, dove i costi si aggirano mediamente intorno ai 1400/1500 euro mese, più di un dubbio a qualcuno è sorto dopo “l’allontanamento”, da parte della Quadrifoglio, del proprio referente all’interno della casa di riposo in coincidenza con la riunione tenuta con alcuni familiari dei ricoverati nel corso della quale, stando a quanto racconta chi era presente, lo stesso si “sbilanciò” troppo, facendo chiaramente intendere che essa sarebbe in parte servita per coprire il buco del Comune verso la cooperativa di Pinerolo.

L’integrazione chiesta ai congiunti, tuttavia, non appare compatibile con i dettami normativi attualmente in vigore, in particolare la legge 328 del 2000, e con l’ormai considerevole numero di sentenze dei Tribunali amministrativi e civili, i quali sostanzialmente non prevedono l’obbligo in capo al familiare di corrispondere o integrare la retta di ricovero nel caso in cui il paziente si trovi nella condizione di non poterla pagare.

Pertanto è il Comune stesso che dovrebbe provvedere alla compartecipazione della retta anche oltre i propri limiti di bilancio trattandosi, il servizio dell’ex Manni, di un livello essenziale di assistenza (LIVEAS).

Tale integrazione dovrebbe avvenire attraverso l’Indicatore della Situazione Economica (ISEE) in aderenza all’art. 13 del Regolamento Comunale sulla base della situazione economica personale al momento del convenzionamento con la Quadrifoglio, prevedendo un sistema di integrazione sotto forma di contributo laddove il reddito dell’ospite ricoverato non sia sufficiente a coprire l’intero ammontare della retta a suo carico.