Chiesa di Rieti

Una scienza orientata verso il bene dell’uomo

L’uomo deve ai virus una significativa parte dell'evoluzione umana, eppure tutto il mondo si è trovato impreparato davanti al Covid. Oggi, ci affidiamo alla ricerca scientifica perchè individui un'arma efficace per difenderci, con l'augurio che non manchi il suo obiettivo, quello di «orientarsi al vero bene dell’uomo e migliorare la qualità della sua vita»

«A scatenare l’attuale pandemia è un virus della stessa famiglia di quelli che ogni anno provocano raffreddori e tossi, ma è molto più cattivo», ha detto ieri sera il vescovo Domenico soffermandosi sul lato medico-scientifico della situazione che stiamo vivendo.

«I virus sono dei parassiti che hanno accompagnato la vita fin dalla sua prima comparsa quasi tre miliardi di anni fa. La maggior parte dei virus è innocua. Ma accade che ce ne siano di particolarmente letali. Lo abbiamo visto con i nostri occhi. Al contempo, va detto che l’uomo deve ai virus una significativa parte di quell’evoluzione che ha fatto della specie umana il vertice: cioè l’Homo Sapiens».

«Stante così la realtà, è ancora più sorprendente il fatto che tutto il mondo si sia trovato del tutto impreparato a fronteggiare il Coronavirus in questo inizio del 2020. Come è stato possibile che Governi e opinioni pubbliche abbiano scartato l’ipotesi di una epidemia, nonostante l’evidenza scientifica? Di fatto, nonostante alcuni centri di ricerca e Organismi internazionali (OMS) avessero segnalato la probabilità di un’epidemia, c’è stato una rimozione di questa possibilità. Il che indica un ritardo culturale nel conoscere e riconoscere le cause dell’epidemia a partire dagli anni ‘80 del secolo scorso, al tempo dell’HIV».

L’augurio è che non si ripeta quanto avvenne con la Sars, anch’essa nata in Cina.

«Ricorderete che si diffuse rapidamente, mietendo molte vittime in parecchi paesi dell’Estremo oriente. La paura che il contagio si estendesse a tutto il globo fece sì che nei paesi occidentali si iniziasse la ricerca di vaccini anti-Sars. Subito dopo, però, per qualche motivo ancora sconosciuto, l’epidemia in Oriente divenne meno virulenta e i paesi occidentali si sentirono tanto al sicuro che, disinteressandosi della sofferenza di quella povera gente, sospesero la ricerca del vaccino».

«Se avessero proseguito e non si fossero lasciati vincere da egoismi nazionalistici, avrebbero potuto alleviare, allora, le sofferenze di tanti e forse disporre oggi di un’arma efficace per difendersi da Sars-CoV-2. Da qui si comprende che la ricerca scientifica – se non è orientata al vero bene dell’uomo – manca il suo obiettivo che è quello di migliorare la qualità della vita umana».

Perchè «non basta sapere come, se non si tiene bene a mente perché e per chi».