Una “Porta santa in uscita” nel segno di Santa Filippa Mareri

È stata una straordinaria giornata di fede quella vissuta domenica 21 febbraio a Borgo San Pietro nel segno di Santa Filippa Mareri. La forza del Giubileo della Misericordia ha infatti raggiunto anche le sponde del lago del Salto, con il vescovo Domenico che ha celebrato la Messa nella chiesa delle suore francescane per poi aprire una porta santa “in uscita” al suono delle chiarine di Assisi, che hanno squillato sul sagrato della chiesa.

Nell’omelia don Domenico ha invitato a guardare all’esempio di Santa Filippa, a cogliere la scelta coraggiosa con cui si sottrae «ad un ciclo sempre identico a se stesso» e «fa nascere una esperienza inedita» scegliendo Dio. Una opzione che «non l’ha portata ad estraniarsi dalle vicende del suo tempo, ma la immersa ancora di più. E noi ne siamo ancora oggi testimoni»: ancora oggi il monastero di Santa Filippa è «un punto di riferimento, è un centro propulsivo per tutta la zona del Cicolano e anche oltre. È una sorgente a cui tutti ci si abbevera».

Dopo l’apertura della “porta santa”, il suono della banda di Capradosso ha dettato il ritmo alla processione aperta dalle suore di Santa Filippa, seguite dal vescovo con la reliquia e dalla statua di Santa Filippa, dai gonfaloni delle confraternite, dal vice prefetto Paolo Giovanni Grieco, dai sindaci del Cicolano e da quello di Rieti, dai Carabinieri e da una moltitudine di fedeli. Un fiume di persone sfociato sulle rive del lago. Sotto le acque resta sommerso l’originale Monastero delle francescane. Raggiunto il luogo su un gommone, madre Margherita Pascalizi ha lasciato fiori sulla superficie liscia mentre un sommozzatore dei Carabinieri ha deposto una scultura in terracotta dell’artista Fabio Grassi lungo le antiche mura sommerse. Un momento di grande intensità seguito da rientro della processione e dalla benedizione del vescovo.

Foto di Massimo Renzi.