La Chiesa di Rieti avrà un ufficio ad hoc su san Francesco

L’esperienza francescana attraversa tutta la Chiesa di Rieti. Ha il cuore nella Valle Santa, ma da lì si irradia e raggiunge ogni angolo della diocesi. Una realtà che il vescovo intende valorizzare con un ufficio ad hoc

La tabula rasa del terremoto rende chiara una possibilità. Si può ribaltare «il localismo chiuso che domina ovunque, nel quale sembra che solo il nemico comune serva a dire chi siamo, per mostrare che l’orgoglio dell’appartenenza può diventare dono per tutti».

Sono alcune delle intuizioni proposte da Chiara Giaccardi durante l’Incontro pastorale della Chiessa di Rieti. Un puntare sul genius loci che si è certamente messo in ascolto del continuo rimando al valore dell’esperienza francescana per la diocesi di Rieti, portato avanti dal vescovo Domenico.

L’idea è che l’interazione di luogo e identità sia centrale, sia una forza rigenerante, utile per Costruire, per dare prospettiva.

E non si tratta solo di alimentare il turismo, anche se pure quello va fatto. C’è da pensare a un qualcosa di più profondo, a una sorta di «“localismo mistico” – per usare le parole della sociologa – grato e aperto alla condivisione».

Sembra essere la direzione verso cui muove l’ufficio ad hoc annunciato da mons. Pompili nella sua relazione conclusiva. Un tassello importante per valorizzare il nostro territorio francescano, ma anche un richiamo per tutti gli organismi che lavorano in diocesi, affinché tengano sempre conto di questa centralità, sforzandosi di coltivare nel tempo questa consapevolezza impegnandosi a fornire spunti, idee, progetti, ciascuno sulla base delle proprie attività.