Ricostruzione

Un salvataggio provvidenziale: in sicurezza la chiesa di Moletano

Tra i diversi interventi di messa in sicurezza e recupero delle chiese lesionate dal sisma del 2016 ci sono quelli sulla chiesa di Santa Maria Lauretana in Moletano, una piccola frazione di Amatrice. L’edificio era stato destinato alla demolizione. Ma la Diocesi è riuscita nell’intento di conservarlo e le operazioni di salvataggio hanno portato a nuove interessanti scoperte

Della piccola chiesa intitolata a Santa Maria Lauretana era stata decisa la demolizione totale. La sentenza era giunta dopo la prima ricognizione compiuta dal Gruppo Tecnico di Sostegno, la squadra di esperti di Comuni, Vigili del Fuoco e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, che in seguito agli eventi sismici ha il compito di esprimere pareri attorno al futuro degli edifici lesionati dalle scosse telluriche.

A Moletano il sisma del 2016 non ha fatto registrare morti, ma il 98% delle abitazioni è compromesso. Attualmente il caseggiato è interdetto all’accesso e l’opera di demolizione sarà pressoché totale. Di Moletano com’era resteranno solo le foto. Ma anche la chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes, perché la Diocesi di Rieti si è opposta con fermezza alla demolizione, ottenendo un ulteriore sopralluogo per analizzare meglio la situazione. Un lavoro svolto alla presenza di un incaricato dell’Ufficio tecnico della curia, che ha portato alla decisione di mettere in sicurezza la chiesina. Il luogo di culto sarà dunque uno dei rari edifici a sopravvivere, e con la ricostruzione renderà testimonianza di quello che il terremoto ha portato via.
Può sembrare una questione marginale. La frazione di Moletano contava al momento del sisma poco più di dieci residenti durante il periodo invernale, anche se il paese prendeva vita con l’estate, grazie al ritorno alle origini di molti paesani emigrati.

Il salvataggio dell’immobile si è però rivelato provvidenziale, perché i diversi interventi hanno portato alla luce le sovrapposizioni stilistiche presenti, confermando il valore storico e culturale dell’edificio.

Molti interventi hanno riguardato la parete di fondo, che si presentava in pericolo di crollo. Il muro era sostenuto dal solo altare ligneo, anch’esso, di conseguenza, in pericolo. Una situazione complicata dalla presenza di un affresco incastonato all’interno dello spazio dell’altare.

È stata dunque chiesta l’autorizzazione al distacco di quest’ultimo per poi provvedere allo smontaggio dell’altare. E a operazioni concluse, la rimozione delle parti in legno ha portato alla luce un’altra porzione di affresco, ormai dimenticata, per la quale sarà chiesta l’autorizzazione al consolidamento, essendo posta in una porzione di parete non in pericolo di crollo. La chiesa mantiene il tetto, ma presenta una significativa falla che richiede ulteriori interventi.

L’affresco distaccato è oggi conservato dalla diocesi di Rieti, come pure gli arredi sacri e tutti gli altri oggetti recuperati con cura e attenzione dalle tante chiese lesionate dal sisma. Un complesso di opere d’arte, suppellettili e oggetti necessari al culto che a tempo debito saranno restituiti ai luoghi d’origine. Testimonianze di fede sincera chiamate a fare da porte tra il passato e il futuro di terre difficili e provate, ma ricche di storia, spiritualità e arte.

L’affresco ritrovato. Frammenti da ricomporre per capire la storia

Nel corso dell’intervento di smontaggio e rimozione dell’altare ligneo della chiesa di Moletano, sono state riportate alla luce estese porzioni di intonaco dipinto a fresco, pertinenti alla decorazione realizzata per l’allestimento della collocazione del piccolo affresco della Madonna con il Bambino e due santi, all’interno della chiesa attuale.

Si tratta delle basi di due colonne (presumibilmente con capitello corinzio, del quale sono stati rinvenuti numerosi frammenti durante l’operazione di vaglio delle macerie), che definiscono uno spazio architettonico, all’interno del quale una figura stante, che poggia su un podio, indica probabilmente l’effigie della Vergine.

È possibile che in questa fase il dipinto quattrocentesco abbia assunto una connotazione iconografica riconducibile alla Madonna di Loreto (a cui fu dedicata la chiesa) introducendo sia l’elemento architettonico che richiama la Santa Casa di Loreto che quello floreale. Successivamente, con la realizzazione dell’altare seicentesco che venne addossato alla parete ad incorniciare l’immagine sacra, rimasero in buona parte nascosti dietro alle strutture lignee, mentre ciò che emergeva all’interno della riquadratura venne ampiamente ridipinto. Alla medesima decorazione risultano pertinenti sia i frammenti rinvenuti sulla parete dietro l’altare ligneo, sia quelli recuperati tra le macerie.