Un ricordo del Generale Enzo Climinti

Una tristissima notizia mi ha raggiunto mentre ero in ospedale, la morte di una carissimo amico, il Generale della Guardia di Finanza Enzo Climinti, un originario di Leonessa, studioso e ricercatore, artefice di numerosissime pubblicazioni di storia locale e soprattutto dell’armamento dei Finanzieri. Uno storico ricercatore che nel 1943 era alla macchia quando i tedeschi perpetrarono il massacro il 7 aprile 1944; data nella quale fino a qualche anno addietro la presenza dell’Alto Ufficiale era sempre assidua e fattiva.

Ricercatore storico accurato di documenti e testimonianze, soprattutto di carteggio degli Archivi tedeschi relativo alla nostra zona. Oculato osservatore ed organizzatore del Corpo al quale dedicò, sulle orma del Padre, tutta la sua esistenza: dopo il collocamento in Congedo per raggiunti limiti di età fu tra gli organizzatori che realizzarono il Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma:Il Gruppo di Combattimenti Schanze, tra le più interessanti per il contenuto di documenti riguardanti gli Eccidi di Leonessa e di Osteria Tancia, del 7 aprile 1944, giacenti negli Archivi tedeschi.

Appassionato ed esperto dello sci alpino e del Terminillo in modo particolare (dove avemmo modo nel lontano 1960 di conoscerci), installando immediatamente una duratura amicizia e collaborazione. Per me fu un amico fraterno maggiore, in questi ultimi anni, dal 2002 soprattutto quando casualmente ci rincontrammo, in occasione del mio primo volume “Monelli di Guerra”, divenendo un prezioso consigliere per le mie future pubblicazioni, da “La Montagna di Roma” a “Eccidio sul Tancia” del quale scrisse la presentazione, a “La Guerra in Sabina”. Presenziò, quale “Testimonial” a Rieti nel 2014 alla presentazione del volume “Racconti di Guerra” (contenete un suo racconto) all’Auditorium Varrone organizzata dal Comune di Rieti nel 70° Anniversario della Liberazione.

Perdiamo un Galantuomo, molto legato alla Sua Leonessa. La scomparsa nei giorni scorso presso l’Ospedale di Terni, dove non più tardi di circa un mese fa lo andai a trovare per un saluto, mi domandò a che punto ero sulla ricerche della Prima Guerra Mondiale; la mente sempre viva e lucidissima, era nato nel 1923; le gambe in questi ultimi mesi lo avevano un po’ fiaccato. Addio Enzo, io, ma soprattutto la Tua Leonessa, e gli studiosi di storie locali non Ti dimenticheremo mai; sono certo che continuerai a cercare nei meandri del Paradiso, la verità delle stragi di innocenti degli anni nefasti dell’inverno-primavera del 1943/44, con ostinata pignoleria e giusta collocazione al riparo da ogni strumentalizzazione (come mi hai insegnato e sempre consigliato); mi mancheranno certamente anche le settimanali telefonate dalla Tua residenza di Otricoli. Addio R.I.P.