Un pellegrinaggio speciale per i sacerdoti reatini a Vallepietra / LE FOTO

Secondo la tradizione, per i cattolici, giovedì è un giorno di speciale ricordo dell’Eucaristia e di preghiera per i sacerdoti. Essi hanno bisogno di sostegno per la piena attuazione del bello, ma difficile percorso della loro vocazione al servizio della comunità ecclesiale.

Nella nostra diocesi il giovedì è anche il giorno in cui, una volta al mese, i sacerdoti si riuniscono con il loro vescovo per pregare insieme, per approfondire specifici argomenti teologici e per analizzare, in spirito di unità, i problemi attuali della Chiesa, in particolare di quella reatina.

Giovedì scorso, 9 giugno, è stato un giorno speciale: i sacerdoti, con il loro vescovo Domenico Pompili e con il vescovo emerito Delio Lucarelli, sono andati in pellegrinaggio al santuario della Santissima Trinità a Vallepietra (Roma).

Ogni pellegrinaggio ha soprattutto una dimensione spirituale. Tale esperienza mira non solo a rafforzare i legami fraterni tra i partecipanti, ma anche a stabilire un rapporto ancora più intimo e filiale con il Creatore.

Quest’anno la Chiesa celebra l’Anno Santo Straordinario della Misericordia. Tra i numerosi santuari presso i quali i fedeli possono ottenere grazie abbondanti passando attraverso una Porta Santa c’è anche quello di Vallepietra. E qui i preti reatini non hanno mancato di ricordare nella preghiera anche i loro parrocchiani.

«Con tutta l’anima ti professiamo, ti lodiamo e benediciamo, o Dio Padre ingenito, Gesù Figlio unigenito, Spirito Santo Paraclito, o Trinità augusta e indivisa! Poiché tu sei immenso, e tu solo, o Dio, operi cose meravigliose. A te lode, a te gloria, gratitudine per tutti i secoli, o Trinità felice!»

Così la messa votiva della Santissima Trinità, davanti alla cui immagine, venerata nel santuario di Vallepietra, il clero diocesano ha recitato a una sola voce il Credo. Il culmine del pellegrinaggio è stata la solenne celebrazione eucaristica. Nella sua omelia, il pastore della diocesi ha sottolineato l’importanza della preghiera nella vita di ogni sacerdote: «La preghiera è la radice della fecondità di un prete. L’esaurimento cui sono esposte tutte le professioni che hanno contatto con le persone e che diventa spesso stanchezza, delusione, depressione, è la conseguenza di non tenere la faccia tra le gambe, il pregare nel fare. Solo così ci è dato di capire Dio e il nostro tempo, che è una tensione sempre da ricucire dentro ciascuno di noi».

Il Vescovo ha ricordato le parole di papa Francesco, secondo il quale il ministero del presbitero si nutre di due componenti: la sua dignità, che è veramente sorprendente, e la consapevolezza dei suoi limiti, della sua pochezza. «Il prete è un mix di grazia e di peccato, come ha detto il papa di recente; di “dignità vergognata” e di “vergognosa dignità”!».

Dopo la santa messa, i sacerdoti hanno consumato il pranzo nel refettorio del santuario. In precedenza avevano visto un interessante documentario, Il Pianto delle zitelle, incentrato sull’antica pratica, caratteristica di Vallepietra, del canto di canzoni tradizionali legate alla Passione per opera delle ragazze nubili alla vigilia della grande solennità della Trinità.

Nonostante il tempo piovoso, il cuore dei sacerdoti è stato rischiarato da grande gioia: la gioia di un cammino compiuto insieme, tanto più gratificante quanto più la strada è impervia. Quella che conduce al santuario di Vallepietra certamente lo è.

A maggior ragione, dunque, è estremamente importante percorrerla insieme, con lo sguardo fisso alla gloria del Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo.