Un giorno senza tabacco

Il 31 maggio si celebra la giornata mondiale senza tabacco ed in vista di questo appuntamento vorrei trattare un aspetto in particolare del tabagismo: perchè alcuni fumatori sviluppano il cancro al polmone ed altri no?

Il fumo di sigaretta è il principale agente eziologico dello lo sviluppo di carcinoma polmonare: il 90% di morti per neoplasia polmonare è rappresentato da fumatori. La combustione delle sostanze contenute nella sigaretta da luogo alla formazione di 60 cancerogeni certi. Fino ad oggi, però, non era del tutto chiaro perché alcuni fumatori di lungo corso fossero costretti ad affrontare la malattia mentre altri non la sviluppassero affatto. Recenti ricerche sembrano orientarsi verso un “colpevole” genetico, il quale, già in precedenza, era stato indicato come causa della maggiore probabilità della persona di sviluppare dipendenza dalla nicotina. Studiando una serie di cambiamenti nel genoma si sono cercate relazioni tra variazioni genetiche e cancro polmonare, poi si è tentato di verificare se tali rapporti sussistessero anche tra variazioni genetiche e dipendenza da nicotina. Da alcune ricerche è emersa una correlazione tra una mutazione su di un gene del cromosoma 15 e l’elevata probabilità di sviluppare cancro polmonare. Comparando i risultati ottenuti da studi indipendenti a statistiche sull’incidenza del tumore al polmone, è emerso che individui con due copie del gene alterato hanno un notevole 70% di probabilità in più di sviluppare cancro polmonare; quelli con una copia il 30% di rischio in più. Alcuni gruppi di ricerca inizialmente ritenevano che il rischio di sviluppare cancro polmonare fosse aumentato dalla predisposizione genetica di sviluppare dipendenza da nicotina, ma col progredire degli studi si è osservato che, di fatto, il gene appariva incrementare il rischio di una persona di sviluppare la malattia senza alcuna correlazione con la dipendenza da nicotina. Altri scienziati suggeriscono che la variante genetica può condurre certi individui a fumare di più, e questo è dovuto al suo effetto sui centri della gratifica del cervello; inoltre, può accrescere il rischio di cancro perché gioca un ruolo nella funzione del tessuto polmonare. Un gruppo di epidemiologi nota che lo stesso recettore della nicotina implicato nelle attuali ricerche, già in passato si era visto stimolare la crescita tumorale in altre aree del corpo, specialmente il timo, organo posizionato vicino i polmoni che produce cellule immunitarie.

La nicotina, o i suoi derivati, affermano diversi ricercatori, possono stimolare direttamente le cellule a proliferare, partecipare allo sviluppo di nuovi vasi sanguigni, e non subire morte cellulare, caratteristiche queste della formazione e crescita tumorale.

In futuro, saranno necessarie ulteriori ed approfondite ricerche prima di poter utilizzare gli studi fatti nella battaglia contro questo tipo di cancro, poiché attualmente non esistono regole per stabilire quale tipo di gene una persona abbia, e decidere quindi se continuare a fumare o no.

Ci sono tante altre malattie causate dal fumo di sigaretta e già questo, di per sé, basterebbe per essere incentivati a smettere di fumare, o a non cominciare affatto.