Un detective del sacro

È il giornalista David Murgia col programma “Indagine ai confini del Sacro”

Non c’è diocesi in Italia che non abbia un veggente, un falso santuario, una presunta apparizione mariana. Ciarlatani pericolosi e senza scrupoli che conquistano il cuore di tante persone svuotando l’anima e i portafogli. Cosa si può fare per arginare questo fenomeno? Quali sono i casi meno conosciuti? E cosa pensa la Chiesa di miracoli, apparizioni, profezie e resurrezioni? A queste ed altre domande vuole rispondere il programma “Indagine ai confini del Sacro” (canale 28 del digitale terrestre, 18 di TvSat, 140 di Sky, streaming su www.tv2000.it), in onda su Tv2000 tutti i lunedì alle 22.40. Sulle piste di guaritori e profeti improvvisati è il giornalista David Murgia, una sorta di detective del sacro che con gli strumenti della ragione, della scienza e della fede, scopre e racconta questi fenomeni separando il vero dal falso: “Non si tratta di un reality o di un programma di intrattenimento. Facciamo informazione con lo strumento dell’inchiesta giornalistica, per approfondire tematiche sensibili che i nostri vescovi si trovano a dover fronteggiare”.

Nella prima puntata di “Indagine ai confini del Sacro” è stata raccontata la storia di un finto prete: “Lo abbiamo smascherato e l’efficacia del nostro intervento è stata tale che si è visto costretto a scappare dalla città”. Le segnalazioni arrivano spesso dai vescovi, che si trovano alle prese con personaggi ambigui: “Quando si cerca di entrare in questi ambienti ristretti e segreti – spiega Murgia -, non è facile. Soprattutto perché le persone si vergognano: chi per anni ha affidato la propria vita spirituale, e magari anche i propri averi, ad un veggente che tale non è, difficilmente lo racconterà pubblicamente”. Ma “Indagine ai confini del Sacro”, tiene a precisare il conduttore, non assomiglia in nulla a trasmissioni tipo “Le iene”: “Non diamo giudizi e non puntiamo l’indice contro nessuno. Raccontiamo i fatti, e questo ci basta”. È il caso delle profezie, un “mare magnum” pericoloso e sconfinato su cui il programma ha acceso i riflettori: “Ne esistono di pericolose, come quelle che vedono la Chiesa cattolica preda dell’anticristo nella persona di Papa Francesco. A colpire è che i seguaci non sono atei ma buoni cattolici che, soprattutto attraverso internet, credono a profezie inventate e attribuite surrettiziamente ai santi”. Alcune persone le seguono al punto da modificare le proprie abitudini di vita: “C’è chi ritiene che nel 2017 arriverà la fine del mondo, in occasione del centenario delle apparizioni di Fatima, e smette anche di lavorare. Noi proviamo a smontare queste false credenze”. Come la profezia dei tre giorni di buio, appassionante come un film ma falsa: “Arriveranno 72 ore sulla Terra durante le quali soltanto le candele benedette daranno luce e non si dovrà aprire la porta di casa a nessuno. Dopo questo periodo, tre quarti della popolazione mondiale sparirà. È tutta una finzione. Abbiamo contattato i postulatori di ciascun santo a cui è attribuita la profezia – rivela Murgia – e non esiste nulla di vero. Ma le persone vivono anche di questo”.

L’obiettivo di “Indagine ai confini del Sacro” è diventare un programma in stile “Quark” cattolico: “Ci rivolgiamo a tutti coloro che vogliono scoprire cosa pensa la Chiesa di determinati aspetti. Dopo Natale, ad esempio, vorremmo affrontare le esperienze pre-morte. Poi affronteremo il tema dei fenomeni mistici e parleremo di alcuni santi ‘particolari’, come una palestinese che aveva il dono di saltare sugli alberi”. La puntata del 15 dicembre sarà dedicata ai grandi miracoli: ci sono mai state resurrezioni, oltre a quelle di Cristo e Lazzaro? “A quanto pare sì – afferma Murgia -, se consideriamo il caso di Gloria Polo, una dentista colombiana colpita da un fulmine, morta e poi ritornata alla vita. Racconteremo la sua storia e cercheremo di capire se possono esistere altre esperienze simili nel mondo”.