Ultimi spettacoli della stagione al Teatro Potlach

Sabato 28 Aprile, ore 21.00 al teatro Potlach “20.000 leghe sotto i mari”, per la regia di Pino Di Buduo. Con Daniela Regnoli, Nathalie Mentha, Marcus Acauan, Irene Rossi, Luca Di Tommaso.

Dal famosissimo testo di Jules Verne uno spettacolo dal forte impatto visivo che si farà apprezzare si da un pubblico adulto che di bambini e ragazzi.
Lo spettacolo nasce dall’idea di far convivere la quarantennale esperienza del teatro nell’affrontare il lavoro sull’attore e la sua presenza in scena, con le più moderne tecnologie digitali e di illuminotecnica.

Gli attori sono letteralmente “immersi” in uno scenario magico, quasi onirico, di proiezioni digitali e luci LED, e porteranno lo spettatore con sé alla scoperta delle profondità marine e del misterioso Nautilus del Capitano Nemo.

Domenica 29 Aprile, ore 17.00 “Gedeone cuor di fifone” – Teatro La Mansarda. Drammaturgia: Roberta Sandias, regia: Maurizio Azzurro, musiche: Maria Gabriella Marino, attori in scena: Antonio Vitale e Maurizio Azzurro.

Due fratelli, Gedeone e Pancrazio, sbarcano il lunario girando di fiera in fiera con il loro carretto da rigattiere, ma il loro vivere quotidiano è limitato dalle paure di Gedeone, un vero fifone che arriva a temere perfino la propria ombra. Pancrazio, esasperato dall’atteggiamento del fratello, escogita un piano per aiutarlo a superare le proprie paure: un filtro magico che rende coraggiosi. Uno spettacolo pensato per aiutare i bambini a vincere le proprie paure attraverso la consapevolezza.

Martedì 1 Maggio, ore 18.30 “Callas d’incanto” con Debora Caprioglio.

Bruna, fedele governante di Maria Callas, al suo servizio dal 1953 al 1977.
Lei è stata l’ombra della Callas e come una Vestale, ne custodisce la memoria, i ricordi, l’idea di una donna che ha rappresentato tutta la sua esistenza, per la quale la sua vita ha avuto ed ha ancora una ragione che va al di là del semplice esistere.
Bruna rappresenta la semplicità, la quotidianità, quella contingenza davanti alla quale non è possibile valutare il genio, del quale tuttavia si avverte la statura, del quale si venera l’immensità di pensiero, la vastità delle imprese. Così ascoltiamo la storia che ci racconta e ci troviamo al suo fianco a spiare quasi con vergogna i palpiti di quel cuore, la sua felicità, il suo tormento, tutta la tristezza del mondo.