Teatro

Ultima settimana della rassegna di spettacoli curati da Atcl

Grande chiusura per la rassegna "A teatro: ieri, oggi, domani..." dopo tre settimane di programmazione molto seguite dal pubblico in onda tutti i martedì e mercoledì dal 9 giugno sull'emittente televisiva regionale Lazio TV

Grande chiusura per la rassegna A TEATRO: IERI, OGGI, DOMANI… curata da Alessandro Berdini dopo tre settimane di programmazione molto seguite dal pubblico in onda tutti i martedì e mercoledì dal 9 giugno sull’emittente televisiva regionale Lazio TV

ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Circuito Multidisciplinare dello spettacolo dal vivo della regione Lazio, finanziato dal Mibact e dalla Regione Lazio, guidato dall’amministratore delegato Luca Fornari e dal direttore artistico Alessandro Berdini, con A TEATRO: IERI, OGGI, DOMANI… la rassegna teatrale intende riannodare il filo ideale che unisce il palcoscenico con il pubblico e consolidare il rapporto fiduciario ed emotivo tra artista e spettatore in attesa del ritorno alla piena normalità.

Martedì 30 giugno ore 21.15, tratto dal romanzo IL GIORNO DELLA CIVETTA di Leonardo Sciascia, autore tra i più affascinanti e “scomodi” del Novecento, l’omonimo spettacolo, adattato da Gaetano Aronica, racconta con ritmo incalzante la storia dell’inchiesta condotta, a partire dall’omicidio di un uomo, dal capitano dei carabinieri Bellodi, appena arrivato in Sicilia, dalla lontana Parma, all’inizio degli anni ’60, interpretato da SEBASTIANO SOMMA, con la partecipazione di ORSO MARIA GUERRINI e con Gaetano Aronica, Morgana Forcella, Roberto Negri, Alessio Caruso, Maurizio Nicolosi, Giovanni Vettorazzo, Fabrizio Catalano, Luca Marianelli e la regia di Fabrizio Catalano, prodotto da Laros di Gino Caudai.

«Oggi, guardandoci intorno, leggendo i giornali, viaggiando, possiamo, in tutta sincerità, dire che soltanto in Sicilia i soprusi e le ingiustizie vengono imposti con la violenza? Ed in Italia, in Europa, nel mondo, non vige forse la legge del più forte? Chi tocca gli interessi dei potenti, che quasi mai coincidono con quelli del comune cittadino, muore. Chi ha il potere, ne abusa. In pochi protestano, in pochi si oppongono. Per queste ragioni, in questo spettacolo, dovremo curarci di rifuggire ogni rassicurante stereotipo: è comodo avere dei cattivi con un accento pronunciato, con la voce roca ed un sigaro cubano tra i denti, ma i mafiosi che ne “Il giorno della civetta” violentano la giustizia non potrebbero essere faccendieri, rappresentanti del clero, industriali, ministri e perfino presidenti dei giorni nostri?» così il regista Fabrizio Catalano racconta lo spettacolo.

La chiusura della rassegna mercoledì 1 luglio ore 21.15 è affidata ad uno degli allestimenti più importanti de IL GIARDINO DEI CILIEGI di Cechov e ad una delle regie più belle di GIORGIO STREHLER, fedele a quell’idea cechoviana, avversa ad ogni naturalismo, in scena al Piccolo Teatro di Milano negli anni Settanta. Una scena completamente bianca, poetica nella sua purezza immobile, fa da contraltare al declino ineluttabile, alla fine di una certa società e all’arrivo di un ceto, quello mercantile che si afferma. Per dirla come Francis Fergusson Il giardino dei ciliegi è «il poema teatrale della sofferenza del mutamento».

In scena tra i più grandi attori del teatro italiano: VALENTINA CORTESE, GIULIA LAZZARINI, RENATO DE CARMINE, RENZO RICCI, FRANCO GRAZIOSI, GIANFRANCO MAURI e MONICA GUERRITORE, allora agli esordi.