Tornano le “Luci dai Secoli Bui”

Quinta edizione per l’evento che, con una organizzazione tutta “dal basso”, propone un complesso di cultura, storia ed intrattenimento.

Accompagnati da una processione nel cuore della città, i reatini potranno volgere lo sguardo indietro di mille anni. “Luci dai secoli bui” è l’idea di fondo che accompagna la Rievocazione della Canonizzazione di Domenico di Guzman. Giunta alla quinta edizione, la manifestazione a carattere medievale si svolgerà a Rieti il 2 settembre.

Ad organizzare “Luci dai secoli buiReate Antiqua Civitas, consorzio storico culturale tra diverse associazioni della Città di Rieti. La proposta è un tuffo nel passato, nei fatti che hanno segnato in maniera autentica la storia della città di Rieti. Lo scopo è ritrovare lo spirito di un’epoca erroneamente considerata buia, più per il confronto con la vivacità rinascimentale che per un proprio reale oscurantismo intellettuale.

Anche sotto il profilo tecnologico del resto, l’epoca di mezzo è stata ricca di innovazioni e invenzioni, e non è certo mancata la cultura. Basti pensare a cosa sarebbe stato dell’intero patrimonio letterario greco e latino, giunto fino ai nostri giorni grazie all’inestimabile opera di catalogazione, conservazione e commento operata dai monaci medioevali.

L’immaginario comune pensa al Medioevo come ad un periodo in cui pure il pensiero religioso rimaneva bloccato da una Chiesa rigida e formale o prevaricatrice. Si sbaglia anche in questo: basta pensare all’incredibile vivacità di forme che la religiosità ha assunto in Italia ed in Europa dal 400 fin oltre la fine del 1200. Un percorso che ha in seno la creazione della Regola Benedettina (nel 540), la fondazione dell’Ordine dei Frati Predicatori (1203) e dell’Ordine Francescano (1223). Non solo: anche la figura centrale della teologia cattolica, San Tommaso d’Aquino, ha vissuto e sviluppato il proprio pensiero a cavallo della metà del 1200.

Luci dai secoli bui è quindi il nome appropriato per una manifestazione che si propone di rintracciare, nel tempo in cui la città di Rieti volgeva all’aspetto attuale, suggestioni utili a ritrovare nel passato prospettive di comprensione dell’oggi e proposte operative.

Fabio Spaccini, presidente di Reate Antiqua Civitas, ha indicato questo percorso non come fatto episodico, ma come vero e proprio metodo di lavoro: «Siamo stati animati dalla curiosità di conoscere le nostre origini e per questo abbiamo voluto approfondire, in un evento come questo, le indicazioni proprie al periodo del Medioevo. Un’epoca che incuriosisce e affascina, tanto da far nascere nel corso degli anni una moltitudine di associazioni medievali, organizzatrici di tante manifestazioni. Alcune di queste però sono sparite nel giro di poco tempo mentre noi, basandoci anche sugli errori fatti, vogliamo creare qualcosa di nuovo, che sia veramente sentito dalla città e duri nel tempo. Per questo invitiamo tutti i reatini a partecipare».