Fondazione Varrone

Tornano le borse di studio della Fondazione Varrone per vivere e studiare tre mesi all’estero

Dal 1 dicembre 2018 sarà possibile iscriversi al bando di concorso di Intercultura e concorrere per l’assegnazione di una delle 6 Borse di studio messe a disposizione dalla Fondazione Varrone, per vivere e studiare 3 mesi in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda e Spagna.

C’è una data da segnare col pennarello rosso nell’agenda di tutti gli studenti di Rieti: è quella del 1° dicembre 2018, giorno in cui sarà possibile iscriversi al bando di concorso di Intercultura e concorrere per l’assegnazione di una delle 6 Borse di studio messe a disposizione dalla Fondazione Varrone, per vivere e studiare 3 mesi in Austria, Belgio (sia francofono che fiammingo), Danimarca, Francia, Irlanda e Spagna.

«Riprendiamo il percorso con Intercultura – dichiara il Presidente D’Onofrio – convinti che fare un’esperienza di studio all’estero sia ormai imprescindibile per formare adeguatamente i giovani. E lo facciamo con un approccio e regole nuove! La cittadinanza europea, la flessibilità e proattività oltre che il merito sono alcuni degli elementi su cui abbiamo costruito questa nuova opportunità per il territorio».

La Fondazione Varrone coprirà il costo totale delle spese per gli studenti che risulteranno vincitori delle Borse di studio, che siano studenti meritevoli, iscritti in una scuola secondaria di II grado e residenti in provincia di Rieti, con reddito familiare fino a 65.000€. Per maggiori informazioni: www.intercultura.it/fondazione-varrone/

Dal 2005 al 2016, la Fondazione Varrone ha permesso ad oltre 120 studenti rietini di vivere e studiare per un anno negli USA, Cina, India e Danimarca, investendo sul loro futuro personale e professionale. Negli ultimi anni frequentare un periodo scolastico all’estero durante le scuole superiori è diventata una pratica diffusa: nel 2016 erano 7.400 gli studenti stimati all’estero per almeno per 3 mesi (fonte:wwwscuoleinternazionali.org) con un incremento del +111% in 7 anni.

I motivi? Diventare cittadini del mondo, costruire un pacchetto di conoscenze e competenze da spendere in un mercato del lavoro sempre più globalizzato, innalzare le proprie soft skill di tipo relazionale, comunicativo e organizzativo. Sono queste le esigenze sempre più pressanti degli studenti di oggi, a cui Intercultura offre una risposta concreta, attraverso i suoi programmi scolastici all’estero in 65 Paesi di tutto il mondo.

Il programma trimestrale consente di vivere un’esperienza interculturale, indicativamente da agosto 2019 a dicembre 2019, grazie all’ospitalità in una famiglia del posto e la frequenza di una scuola locale. Il programma rientra nel progetto “Trimestre di Cittadinanza Europea” coordinato dall’EFIL (European Federation of Intercultural Learning, federazione delle principali organizzazioni AFS europee e mediterranee), che prevede attività di approfondimento e confronto sul tema della Cittadinanza Europea.

Negli ultimi giorni del trimestre è previsto che i 200 ragazzi che partecipano a questo programma in circa 20 Stati europei si ritrovino a Bruxelles. Nella “Capitale d’Europa” gli studenti visitano il Parlamento Europeo e i principali luoghi d’interesse, prendendo parte ad attività in lingua inglese e riflettendo insieme sull’esperienza vissuta, sull’apprendimento interculturale e sulla cittadinanza Europea. Per maggiori informazioni si veda il sito del progetto www.ectp.eu .

IL RICONOSCIMENTO DEL PERIODO TRASCORSO ALL’ESTERO

La novità che va ad aggiungersi quest’anno alla proposta di Intercultura è che, al fine di fornire alla scuola gli elementi per valutare l’intero percorso seguito dallo studente, l’associazione fornirà al termine di ogni fase del programma la certificazione delle competenze acquisite (www.intercultura.it/studenti/fasi-del-programma/) calcolate in: 30 ore per aver partecipato alle selezioni; 40 ore per la formazione prepartenza che i volontari forniscono a tutti i vincitori del concorso di Intercultura; fino a 80 ore per il soggiorno all’estero e fino a 15 ore per la formazione al rientro.

UN’ESPERIENZA CHE CAMBIA LA VITA

Ad aver vissuto da giovani un’esperienza all’estero con un programma di Intercultura e ad aver lì maturato le competenze che li hanno aiutati ad emergere sono numerose altre eminenti figure dell’eccellenza italiana. Primi tra tutti i due astronauti del team ESA Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. Ma anche: Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Franco Bernabè ed Enrico Cucchiani, cavalieri del lavoro e dirigenti d’azienda, Luca Barilla, Vice Presidente Barilla SpA, Giovanni Gorno Tempini Presidente di Fondazione Fiera Milano, Roberto Toscano, già ambasciatore a Teheran e a New Delhi, Carlo Secchi, Docente, già Rettore dell’Università Bocconi, Maria Concetta Mattei, giornalista TG2 e Oliviero Bergamini corrispondente RAI a New York, Gustavo Bracco, Direttore Risorse Umane e Organizzazione, Pirelli, Gianfilippo Cuneo, Consulente di management, Marco Balich, ideatore di numerose cerimonie olimpiche e ora dello spettacolo “La Cappella Sistina”, Marco Frigatti Vicepresidente Guinness World Records e lo scrittore Antonio Scurati.

La formazione internazionale delle nuove generazioni è volta a sviluppare quelle competenze globali e interculturali che lo stesso Consiglio d’Europa e le rilevazioni PISA dell’OCSE ormai ritengono necessari per la formazione di un giovane. Una ricerca della Fondazione Intercultura (www.scuoleinternazionali.org) svolta su 500 docenti universitari ha mostrato, ad esempio come i nostri studenti dimostrino essere non ancora pronti per il mondo universitario e lavorativo: i nostri neodiplomati appaiono impreparati (la loro preparazione prende un misero 5,5 in pagella), soprattutto perché sono fortemente in difficoltà nel parlare una lingua straniera e nel problem solving.

Quali sono invece le caratteristiche dello studente “brillante”? Secondo la ricerca dev’esserci un giusto mix tra tratti caratteriali, competenze trasversali e una adeguata preparazione scolastica. Se, allo stato attuale -secondo i docenti universitari – gli studenti brillanti sono uno su quattro tra i neodiplomati, il numero potrebbe migliorare se solo le scuole investissero nelle competenze trasversali, creando un ambiente didattico che promuova la voglia di approfondire e la curiosità (29%), accompagnate da un atteggiamento di impegno e sacrificio (26%), la capacità di ragionamento e di elaborazione critica (30%), l’autonomia (23%), una buona preparazione scolastica (13%) e la conoscenza delle lingue straniere (7%). In quest’ottica un’esperienza internazionale sembra essere in grado di contribuire in maniera determinante all’acquisizione delle competenze fondamentali per il successo degli studenti.

L’Associazione Intercultura Onlus (www.intercultura.it) L’Associazione Intercultura (fondata nel 1955) è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri. Ha status di ONLUS, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, ed è iscritta al registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale. E’ presente in 157 città italiane ed in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la sua affiliazione all’AFS Intercultural Programs e all’EFIL. Ha statuto consultivo all’UNESCO e al Consiglio d’Europa e collabora ad alcuni progetti dell’Unione Europea. Ha rapporti con i nostri Ministeri degli Affari Esteri dell’ dell’Istruzione, Università e Ricerca. A Intercultura sono stati assegnati il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e il Premio della Solidarietà della Fondazione Italiana per il Volontariato per l’attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli.
L’Associazione promuove e finanzia programmi scolastici internazionali: ogni anno più di 2.200 studenti delle scuole superiori italiane trascorrono un periodo di studio all’estero e vengono accolti nel nostro Paese quasi 1.000 ragazzi da tutto il mondo che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.