Terremoto: salvati ad Amatrice il patrimonio del Museo e l’Archivio storico

Il ministro Franceschini: «Il tempestivo intervento del Mibact ha permesso di salvare per intero un importante patrimonio documentario».

Erano state portate avanti con successo negli scorsi giorni le operazioni di recupero e messa in sicurezza delle opere del Museo Civico di Amatrice, tra le quali la pregevole tavola con Madonna con bambino e san Giovannino datata e firmata da Cola dell’Amatrice, artista, scultore e architetto rinascimentale attivo nella prima metà del Cinquecento nel territorio dello Stato Pontificio, e tre capolavori dell’arte orafa del Quattrocento quali il Reliquiario della Filetta, la Croce processionale di Pinaco e la Croce processionale di Preta di Pietro Paolo Vannini.

Le opere, molto impolverate ma in stato di conservazione discreto, sono state ricoverate in spazi appositamente attrezzati all’interno della Scuola del Corpo Forestale dello Stato di Cittaducale, dove verrà apprestato un laboratorio di pronto intervento per le prime azioni necessarie.

Come a realizzare in un ideale completamento dell’opera di salvataggio della memoria del paese terremotato, il Mibact ha poi compiuto il recupero dell’archivio storico del Comune di Amatrice. Una operazione che ha interessato 774 faldoni e 318 registri per un totale di 7.871 fascicoli.

L’operazione è stata effettuata dai tecnici delle squadre di rilevamento danni del ministero, assistiti dai restauratori dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario e coadiuvati dai Vigili del Fuoco, dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale e da uomini e mezzi del Corpo Forestale dello Stato.

«Il tempestivo intervento del Mibact – ha affermato il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – ha permesso di salvare per intero un importante patrimonio documentario, evitando che Amatrice, oltre alla devastazione di un sisma, subisca anche la cancellazione della propria memoria storica, come purtroppo avvenuto in passato. Prosegue così il prezioso lavoro che i tecnici del ministero stanno compiendo insieme ai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, i vigili del fuoco e la protezione civile per recuperare e mettere in sicurezza opere e beni di valore storico e artistico di grande significato per le comunità cui appartengono e per l’intero Paese», ha concluso Franceschini.

La ricca documentazione, che comprende la memoria storica di Amatrice, è stata già trasferita presso l’Archivio di Stato di Rieti. Sul posto verrà dove necessario restaurata. Nel frattempo le operazioni di recupero proseguono anche ad Accumoli.