Terremoto: “L’Ortobene” racconta la storia del vigile del fuoco che ha recuperato un calice tra le rovine di un convento

“Un calice ammaccato eppure ancora luccicante tra le rovine del convento delle Ancelle del Signore che a Amatrice funzionava come centro di ospitalità per gruppi parrocchiali e scout. Lo ha trovato tra le macerie Luca Usai, 50 anni, caposquadra dei vigili del fuoco da un anno in servizio a Roma

e in procinto di rientrare al comando della sua Nuoro, e l’ha collocato su una traballante ringhiera a fianco del suo casco personalizzato con l’immancabile bandiera dei Quattro Mori, immortalandolo e custodendo quella foto come una reliquia nel suo telefono cellulare”. Lo ricorda Michele Tatti, direttore de “L’Ortobene”, settimanale diocesano di Nuoro, in un articolo dedicato al terremoto nell’ultimo numero in uscita del giornale. “Quel calice ammaccato ma integro che tornerà ad essere al centro del Sacrificio eucaristico, è una delle poche cose che spinge anche Luca Usai a dare un senso alla tragedia e al suo stesso lavoro – osserva Tatti -. ‘Purtroppo la nostra squadra ha recuperato solo cadaveri’, si intristisce il vigile del fuoco nuorese arrivato con altri 94 colleghi da Roma 36 ore dopo il terremoto”. Il direttore de “L’Ortobene” conclude con le parole di Usai: “‘Come vigile del fuoco e come uomo in questa occasione rispetto al poco che ho dato, ho ricevuto tantissimo in cambio’, afferma ancora Luca Usai: ‘Nell’abnegazione dei colleghi, nell’impegno dei volontari e nella dignità delle vittime capaci di non protestare ma di ringraziare per un aiuto comunque troppo piccolo rispetto a una tragedia troppo grande, ho inoltre riscoperta la vera Italia’”.