Terremoto: mons. Boccardo (Spoleto), anche Dio “è terremotato ma siamo certi che non ci abbandonerà”

Anche Dio “è terremotato, soffre con noi, condivide con noi la precarietà, ma siamo certi che non ci abbandonerà”. Ad assicurarlo è monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto – Norcia, nell’omelia della Messa celebrata ieri pomeriggio al campo sportivo di Norcia.

Nei comuni di Norcia e Preci non ci sono più chiese agibili e oggi è stato reso noto che l’abbazia di Sant’Eutizio deve essere sgomberata perché il campanile e il cimitero sono seriamente danneggiati e a rischio crollo, mentre la diocesi ha indicato alla Regione e alla Sovrintendenza monsignor Giampiero Ceccarelli, cancelliere arcivescovile e direttore dell’Ufficio per i beni culturali ed ecclesiastici, quale referente del terremoto. Oltre ai sopralluoghi e alle pratiche da avviare insieme alla Sovrintendenza per la messa in sicurezza del patrimonio culturale ecclesiastico, la Chiesa di Spoleto – Norcia è fin dal primo giorno impegnata nel processo di “ricostruzione” delle persone. “Questa tragica esperienza che stiamo vivendo – ha detto ancora mons. Boccardo – ci deve insegnare a leggere in modo nuovo la nostra esistenza”. “Confrontandoci con questa calamità che ci ha sconvolto, e che ringraziando Dio nel nostro territorio non ha fatto vittime, siamo invitati a compiere un esame di coscienza, a mettere ordine nella nostra vita e capire bene per quali cose vale la pena affannarsi e preoccuparsi. I muri li ricostruiremo, ma è urgente riparare le ferite che portiamo dentro”. “Dio – ha proseguito – è stato solidale con noi. Anche lui non ha più casa: tutte le chiese, infatti, sono lesionate e il parroco in alcune vi si è recato, accompagnato naturalmente dai vigili del fuoco, per prelevare il Santissimo Sacramento e portarlo al sicuro”. Pure Dio, ha concluso il presule, “è terremotato, soffre con noi, condivide con noi la precarietà, ma siamo certi che non ci abbandonerà”.