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Terremoto a Catania, monsignor Raspanti (Acireale): «la gente è in strada, infreddolita e spaventata»

«Tutti siamo rimasti spaventati per la forte scossa: l’abbiamo avvertita tutti». C’è la diocesi di Acireale tra le zone più colpite dal sisma che questa mattina, poco dopo le 3, ha scosso le pendici dell’Etna. Il vescovo monsignor Antonino Raspanti ha già raggiunto i luoghi colpiti.

«Tutti siamo rimasti spaventati per la forte scossa: l’abbiamo avvertita tutti». C’è la diocesi di Acireale tra le zone più colpite dal sisma che questa mattina, poco dopo le 3, ha scosso le pendici dell’Etna. Il vescovo monsignor Antonino Raspanti ha già raggiunto i luoghi. «La gente è in strada, infreddolita e spaventata. Non possono rientrare in casa. C’è tanta angoscia».

C’è preoccupazione per le condizioni delle abitazioni e per la possibilità di nuove scosse. Il terremoto di magnitudo 4.8 ha provocato danni a case, edifici e chiese nelle frazioni di Acireale, Aci Bonaccorsi, Aci Sant’Antonio e Santa Venerina.

Le immagini della chiesa di quest’ultima località sono quelle che, grazie a segnalazioni sui social, stanno rimbalzando di più sui mezzi di comunicazione, ma il caso più emblematico è quello registrato nella frazione acese di Pennisi, dove parte del campanile dell’unica chiesa della zona è crollato sulla canonica. «Per fortuna il parroco era in una stanza laterale – dice il vescovo – o sarebbe stata una tragedia. La chiesa è ancora in piedi, ma è assolutamente inagibile».

La diocesi, in costante contato con le amministrazioni locali e con le forze dell’ordine, si sta mobilitando per far sentire la vicinanza alla popolazione. «Purtroppo non abbiamo locali idonei all’accoglienza, se non una struttura dedicata agli homeless che è però al momento completamente piena. Anche per quanto riguarda le molte chiese, nelle quali si sono registrati piccoli crolli o sono comparse vistose crepe, si è richiesta la consulenza dei vigili del fuoco e si sta provvedendo al monitoraggio» per garantire la sicurezza e la consolazione di poter riunirsi in preghiera.