Sport

Tania Cagnotto rinuncia alle Olimpiadi: il vero oro è un altro figlio

«È stata una scelta difficile. Da una parte la voglia di partecipare alla mia 6ª Olimpiade da mamma, dall’altra il desiderio di allargare la famiglia. Ho scelto la vita, la famiglia»

Ferma la giostra, la vita reclama spazio. C’è un figlio in arrivo, bisogna tuffarsi dentro una nuova avventura. La forma dell’acqua assume i contorni dell’amore. Tania Cagnotto scende qui. «Smetto con il nuoto. Sarò ancora mamma». A 35 anni, scelta quasi sicuramente definitiva per la più grande tuffatrice italiana, l’unica ad aver vinto una medaglia d’oro al Mondiale. Ciao Tokyo 2021, niente Olimpiadi. È un addio con la mano appoggiata al ventre, ogni nuovo inizio è una carezza. Sposata con il commercialista e skipper per passione Stefano Pariolin dal 2016, madre di Maya, due anni; Tania Cagnotto, a sua volta figlia d’arte, mette la prolunga alla dinastia. No regrets, nessun rimpianto per questa ragazza che in carriera ha messo in fila 62 medaglie, di cui 34 d’oro, risultando a tutt’oggi la più decorata tuffatrice europea. Si stava allenando per le Olimpiadi. Ma la vita non avvisa, semplicemente si rivela.

Ci credeva, Tania; nonostante il lockdown avesse interrotto la rincorsa, tra ansie e domande sul futuro. A convincerla era stata Francesca Dallapè, l’amica del cuore, la collega, quando già lei aveva dato le spalle al trampolino: possiamo farcela, Tania. Mamme volanti, punte dei piedi che ballano prima del tuffo, i capelli e le ambizioni raccolte in una ciocca. Quattro anni fa – ai Giochi di Rio, la quinta Olimpiade per Cagnotto – era arrivato l’argento in coppia: podio inatteso e bellissimo, il fuoco bruciava ancora. Oggi la virata, simile a una di quelle acrobazie che fanno parte del repertorio di Cagnotto; oltre la piscina c’è un altro mare da navigare, quello di una quotidianità che richiede presenza, sacrificio, sogni e pappette da condividere. Non ci saranno passi indietro, nessuna second life da mamma vincente, magari l’eterna Josefa Idem che alzava coppe e preparava biberon nella stessa giornata o come Serena Williams che a gennaio è tornata a vincere – gli Auckland Open – e vicino a sé ha voluto la piccola Alexis Olimpia, come a voler ribadire: yes, we can; sì, siamo così forti – noi donne – da poterci sdoppiare, mamme e campionesse.

Ai suoi 40.000 follower su Instagram l’atleta bolzanina ha consegnato parole sincere: «È stata una scelta davvero difficile. Da una parte la voglia di partecipare alla mia 6ª Olimpiade da mamma con il grande sogno di portare la bandiera e dall’altra il desiderio di allargare la famiglia. Ebbene sì, questa volta ho scelto la vita, la famiglia e poco dopo il destino ha voluto regalarmi una nuova vita dentro di me, già felice per la mia scelta». In fondo non c’è poi molta differenza tra il tuffo e la gravidanza, l’entrata in acqua – dopo lo stacco e la fase di volo – è l’ingresso in un nuovo mondo, lo stesso che attende il figlio di Tania Cagnotto. Non ci sono bandiere da sventolare, ma l’orgoglio di mamma da custodire. E certe medaglie brillano negli occhi, prima ancora di appuntarle al petto.

da avvenire.it