Suor Luisella, sostegno da 18 sacerdoti: «totale solidarietà»

«Abbiamo appreso con stupore e dispiacere la vicenda della denuncia di Sr. Luisella Maino, insegnante di religione nel Liceo Classico “M. T. Varrone”, da parte della Preside Lidia Nobili. Non intendiamo entrare nel merito della questione ma non possiamo non sottolineare che dalle notizie di stampa ci sembra davvero incresciosa e inopportuna. Per questo speriamo che si risolva presto senza ulteriori strascichi che andrebbero certamente a scapito di una scuola che dovrebbe invece essere il “fiore all’occhiello” della nostra provincia».

È quanto dichiarano in una nota 18 presbiteri della diocesi di Rieti: Mons. Salvatore Nardantonio, Don Giovanni Franchi, Don Fabrizio Borrello, Don Lorenzo Blasetti, Don Ferruccio Bellegante, Don Marco Tarquini, Mons Mariano Assogna, Don Roberto D’Ammando, Mons. Ercole La Pietra, Don Giacinto Pietrzak, Don Casimiro Panek, Don Nicola Zamfirache, Don Franco Angelucci, Don Zdenek Kopriva, Don Paolo M. Blasetti, Don Francesco Salvi, Dom Mariano Pappalardo, Dom Luca Scolari.

«Vogliamo però esprimere con decisione la nostra totale solidarietà a Sr. Luisella» scrivono i sacerdoti. «Conosciamo il suo impegno pluridecennale nella scuola e il suo impegno pastorale nella parrocchia della Madonna del Cuore che, grazie a lei, è diventata un punto di riferimento per molti giovani e per tanti poveri che bussano alla sua porta senza mai tornarsene a casa delusi o a mani vuote. Abbiamo costatato con gioia quanto affetto e quanta solidarietà abbia ricevuto da parte di quanti hanno avuto la fortuna di incontrarla nella scuola, in parrocchia o in altri ambienti cittadini».

«Come sacerdoti di questa Chiesa locale, esprimiamo tutta la nostra gioia nel constatare che una suora sia così stimata e amata. Averla trascinata in una vicenda così dolorosa ci pare davvero un’offesa non solo a lei come persona ma a tutti coloro che in lei hanno trovato un punto di riferimento non solo sotto il profilo culturale ma anche umano e religioso. Il nostro auspicio, lo ribadiamo, è che questa vicenda sia risolta nel migliore dei modi – conclude la nota – soprattutto per il bene degli alunni delle scuole interessate».