Successo per la Giornata Internazionale delle Montagne ad Amatrice

169 persone, 4 Sezioni ed una provincia unite nella Giornata Internazionale delle Montagne. Sono questi i dati più significativi della manifestazione che l’11 dicembre scorso ha visto come palcoscenico dell’iniziativa i sentieri bassi dei Monti della Laga. Un trekking emozionante e commovente allo stesso tempo che ha avuto come meta gli Stazzi di S. Lorenzo.

Mountain Cultures: celebrating diversity and strengthening identity” ovvero “Le culture della montagna: celebrazione della diversità e rafforzamento dell’identità” è stato il motto scelto per l’edizione 2016 della manifestazione che, in provincia di Rieti, ha voluto porre l’accento sull’aspetto dell’identità. Infatti le le Sezioni di Rieti, Leonessa e Antrodoco hanno deciso di riunirsi intorno alla sorella Amatrice fortemente colpita dai due terremoti ma desiderosa, fin dai primi giorni dopo l’evento di agosto, di tornare a vivere le terre alte con caparbietà e tenacia. Ma non soltanto le tre sezioni della provincia di Rieti hanno deciso di essere vicine all’antica Matrù. Infatti, così come avvenuto per l’escursione sul Pizzo di Sevo, dal Centro Italia sono giunti rappresentanti delle Sezioni di L’Aquila, Monterotondo, Colleferro, Ortona, Ascoli Piceno, Sora, Roma, a dimostrare la vicinanza di tutto l’appennino alla Sezione amatriciana. Quest’ultima, proprio in concomitanza con la Giornata Internazionale, ha ripreso le escursioni dopo il secondo sisma del 30 ottobre che ha scosso di nuovo la terra ma non lo spirito dei montanari i quali, nonostante tutto, continuano ad andare avanti e restano a vivere nelle loro terre.

Un’escursione davvero emozionante, dunque, che è culminata in un momento conviviale in cui si è davvero compreso cosa vuol dire condividere pane e companatico. Infatti ogni partecipante ha custodito nello zaino salame, formaggio, vino spartito, poi, con i partecipanti sugli Stazzi di San Lorenzo. Un minuto di silenzio, un assordante silenzio, deciso in accordo con le Sezioni umbre e marchigiane, anch’esse fortemente colpite dal sisma, ha permesso a tutti di essere vicini con il cuore e con la mente a coloro che non ci sono più. Ma, allo stesso tempo, è stato possibile riflettere sul fatto che il territorio non è morto ma stia solo riposando.

Lo spettacolo più bello, però, è venuto dai ragazzi dell’Alpinismo Giovanile di Amatrice e Rieti. Vederli scherzare, ridere assieme, condividere la fatica, giocare è stato un momento toccante per tutti. Le future generazioni, infatti, sono la linfa vitale, sono coloro che dalle ceneri potranno far rinascere l’araba fenice Amatrice. Insomma una giornata davvero particolare, di estrema condivisione in cui non si è pensato in negativo ma, al contrario, si è riflettuto sul futuro. E poi si sono strette nuove amicizie, rafforzate quelle vecchie, i ragazzi AG hanno consolidato idee e progetti di futuri incontri. Per un giorno, infine, non si è pensato al passato, al sisma, agli strascichi di tristezza: si è voltata pagina, si è guardato al futuro e tutto questo è solo merito del CAI.