Elenio Mariani vince il premio letterario della Fondazione Perlasca

Quando in Italia un giovane decide di partecipare ad un concorso nazionale, non mancano mai le domande di rito: il mio lavoro è davvero così ambizioso e interessante? E soprattutto: quanti hanno “l’aiutino” che io non ho? La scuola, come istituzione dello Stato, deve subito fugare questi dubbi che assalgono ogni studente di ogni istituto, e deve incoraggiare: “ce la puoi fare, tu vali”. Riconoscere le peculiarità di ciascun alunno, le sue propensioni intellettuali o pratiche, che siano creative, scientifiche o manuali, e valorizzarle, è un principio basico per la crescita armonica e indipendente di ciascun adolescente. E così è accaduto al “Calcagnadoro” lo scorso anno. Alla proposta di partecipare con un racconto originale ad un concorso letterario nazionale riservato alle scuole di ogni ordine e grado, bandito dalla Fondazione “Giorgio Perlasca” (molto conosciuta non solo in ambito scolastico), Elenio Mariani era incerto, esitante e un po’ scettico. Doveva studiare per l’esame di maturità, non aveva la mente sgombra. Invece, grazie all’incoraggiamento dei suoi docenti, si è messo in gioco ricevendo poi l’inaspettato premio come primo classificato.

Il tema del concorso verteva sulla figura dell’eroe moderno in difesa della dignità umana, un tema difficile per un adolescente e forse un po’ lontano dai suoi interessi immediati. Elenio ha sbaragliato una nutrita concorrenza di partecipanti con il racconto inedito intitolato “Un anno nella vita”. Un racconto realistico che nella forma ha i ritmi “sotto tono” del personaggio protagonista. Racconta la vicenda di un uomo comune alle prese con il problema della perdita del lavoro, tema molto caro ai giovani che faticano a trovarlo; il finale ha sorpreso la giuria per l’autenticità dei pensieri e delle azioni “eroiche” che compie il protagonista mettendosi alla prova pur nella mediocrità delle situazioni, “a ricordarci una volta ancora che i comportamenti eccezionali spesso si manifestano in contesti ordinari”, scrive la commissione.

La premiazione è avvenuta l’8 ottobre a Maserà di Padova, località ove riposa Giorgio Perlasca, personaggio straordinario che pressoché da solo, nell’inverno del 1944-1945 a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ungheresi di religione ebraica, inventandosi un ruolo, quello di Console spagnolo, lui che non era né diplomatico né spagnolo. “Si è trattato di un’esperienza entusiasmante che non dimenticherò mai” afferma Elenio, “bellissima in ogni suo momento: la scrittura del racconto, i consigli del professore, la notizia della vittoria, il viaggio a Padova, la cerimonia di premiazione, l’aver conosciuto Franco Perlasca (figlio di Giorgio) che anche grazie a questo premio custodisce la memoria del padre, ed Enrico Vanzini, l’ultimo “Sonderkommando” italiano di Dachau ancora superstite. Ora che mi sono diplomato posso dire che partecipare a progetti del genere, ideare, scrivere, essere creativi, rappresenta un’esperienza fondamentale per la crescita, non solo culturale, di un ragazzo.

Un’esperienza che consiglio vivamente a chi la scuola ancora la frequenta”. A riprova di ciò il Liceo Artistico sta promuovendo i progetti formativi “Adotta uno scrittore” che permette agli studenti di leggere e incontrare scrittori italiani affermati e premiati (quest’anno Erri De Luca e Paolo Cognetti, vincitore dello “Strega”) e “Adotta un libro” in collaborazione con il Premio Letterario Città di Rieti.