Stranieri, ma in regola

È partita il 15 settembre la campagna relativa alla “fase di emersione dei lavoratori immigrati irregolarmente presenti in Italia” promossa dalla Uil immigrazione di Rieti fino al prossimo 15 ottobre.

Dopo l’apertura dello “Sportello immigrazione” lo scorso anno presso la sede Uil, un altro passo fondamentale viene fatto dal sindacato per l’assistenza agli immigrati presenti sul territorio. È lo stesso segretario provinciale Alberto Paolucci a sottolineare l’impegno costante della Uil per dare piena assistenza ai cittadini stranieri a Rieti.

«Come ebbi modo di dire durante l’inaugurazione dello Sportello immigrazione – sottolinea Paolucci – fornire assistenza ai cittadini stranieri sul territorio reatino serve anche a facilitare la loro integrazione. Ed ora parte questo nuovo progetto di fondamentale importanza perché offre la possibilità ai migranti e ai loro datori di regolarizzare la posizione lavorativa».

Lo Sportello Immigrazione sarà sempre all’interno della vostra sede?

È ubicato all’interno della sede Uil in viale Matteucci e sarà guidato dalla responsabile della Uil Immigrazione di Rieti, Chiara Simonetti. Allo sportello sarà possibile usufruire di assistenza e consulenza per le operazioni di compilazione e inoltro delle domande, anche per le famiglie che intendono regolarizzare il lavoro domestico di colf e badanti.

Per la regolarizzazione ci sarà tempo fino al 15 ottobre, giusto?

Certo, ma va detto che, al contrario del Decreto flussi, per la regolarizzazione non ci sarà un numero chiuso e quindi tutte le dichiarazioni che avranno i requisiti richiesti verranno. Quindi ognuno potrà compilare la propria con molta tranquillità senza bisogno di consegnare per primo.

Quali sono i requisiti e le modalità di svolgimento dell’emersione?

Ribadendo che chi avesse necessità di assistenza ed aiuto potrà rivolgersi allo Sportello, va detto che la dichiarazione viene resa dal datore di lavoro, cittadino italiano o comunitario o straniero extracomunitario con Permesso di Soggiorno CE. È possibile cumulare il reddito del coniuge e dei parenti entro il secondo grado. Per il lavoro di assistenza ad un datore di lavoro non autosufficiente o portatore di handicap non è richiesto un reddito minimo.

Quali sono le fasce di lavoro interessate?

Si parla di rapporto di lavoro dipendente di qualsiasi settore, a tempo pieno, e solo per il lavoro domestico, anche a tempo parziale. Il rapporto di lavoro deve essere in corso almeno dal 9 maggio dell’anno in corso. La cosa importante è che il datore di lavoro dovrà dimostrare di avere versato contributi e retribuzione per almeno 6 mesi. Sono esclusi ovviamente i datori di lavoro condannati per tratta o sfruttamento di prostituzione e minori, per aver dato lavoro a immigrati irregolari, per caporalato e per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Ci sono delle regole anche per i lavoratori?

Devono dimostrare con un documento emesso da un organismo pubblico di essere presenti nel nostro Paese almeno dal 31 dicembre 2011. Non devono poi aver subito espulsioni o segnalazioni di non ammissibilità nell’area Schengen.

In questi ultimi anni il fenomeno dell’immigrazione ha interessato anche la nostra provincia. Che tipo di problematiche esistono e soprattutto cosa si può fare per un’integrazione migliore?

Le problematiche sono diverse, sia sul piano sociale che culturale, oltre che su quello economico e per questo, come sindacato, cerchiamo di risolverle nel modo migliore. E’ necessario lavorare per una piena integrazione. Per questo abbiamo aperto lo sportello immigrazione che vuole garantire e tutelare il rispetto del diritto di cittadinanza, aiutando l’immigrato a conoscere la macchina spesso farraginosa delle istituzioni, oltre alle leggi e ai diversi contratti di lavoro.

Di cosa si occupa la Uil Immigrazione?

Ci occupiamo dell’assistenza dei cittadini stranieri nello svolgimento delle pratiche che vanno dai titoli di soggiorno, al ricongiungimento familiare, alle prestazioni assistenziali passando per l’inserimento scolastico, l’accesso a servizi sociali e sanitari e all’orientamento al lavoro.