Stelle cadenti: un sorriso celeste verso il Sud

La notte delle “stelle cadenti”, un appuntamento che, a dispetto delle tante disillusioni che la vita ci riserva, non cessa di esercitare il suo fascino onirico. Anche quest’anno, probabilmente, tanti di noi hanno trascorso qualche ora della notte col naso rivolto all’insù, nella speranza di riuscire per pochi attimi a catturare con lo sguardo qualche “lacrima di san Lorenzo”, cui affidare la realizzazione di un desiderio agognato (e accuratamente “selezionato”, vista l’estensione della lista d’attesa!).

Poco conta, ai nostri occhi sognatori, che le “stelle cadenti” siano in realtà nient’altro che frammenti di roccia infuocata, lo sciame meteorico delle Perseidi, originato dai frammenti lasciati dalla cometa Swift Tuttle. Per il nostro immaginario, esse restano un “occhiolino” che il Cielo strizza al nostro indirizzo, in segno di complicità e benevolenza.

Tutte cose di cui – soprattutto la benevolenza del Cielo – il nostro Paese mostra di avere veramente bisogno in questo tempo. Troppe le sue ferite sanguinanti e tante le sfide in sospeso che attendono soluzioni. Come il rischio reale di vedere soccombere la metà di se stesso: il sottosviluppo ormai quasi cronico del Sud è un dato certificato. E pare che anche il Cielo lo sappia, visto che – come già avevano suggerito gli esperti – per avere le maggiori chance di avvistare le stelle cadenti, guarda caso bisognava orientare lo sguardo… a Nord-Est (dove si trova la costellazione di Perseo)!

Ironia delle stelle, anche questo simbolo della realizzazione dei nostri desideri più profondi… si trova da quelle parti!

Ma siccome tutti siamo liberi di sognare e sperare, persino il Sud, pur nel pieno rispetto del genio poetico di Pascoli che paragona il fenomeno astrale a un “pianto di stelle” che inonda “quest’atomo opaco del Male”, preferiamo pensare che, anche quest’anno, le stelle cadenti “catturate” per qualche attimo rappresentino un accenno di “sorriso celeste”, la cui voce, nel buio della notte, ci sussurra: “Beh…. almeno provateci!”.