Teatro Flavio Vespasiano

Stagione Teatrale: sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo al Flavio Vespasiano “I Fratelli Karamazov”

La Compagnia Mauri-Sturno in collaborazione con il Teatro della Toscana-Teatro Nazionale mette in scena "I Fratelli Karamazov", nell’ambito della stagione teatrale del Teatro Flavio Vespasiano: spettacoli il 29 febbraio alle ore 21.00 e il 1 marzo alle 17.30

La Compagnia Mauri-Sturno in collaborazione con il Teatro della Toscana-Teatro Nazionale mette in scena I Fratelli Karamazov, l’ultimo grandioso romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij, nell’ambito della stagione teatrale del Teatro Flavio Vespasiano il 29 febbraio ore 21.00 e 1 marzo ore 17.30, realizzata grazie alla collaborazione tra il Comune di Rieti e ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio.

Di questo allestimento, versione teatrale di Glauco Mauri e Matteo Tarasco, frutto di un grande lavoro di smontaggio e rimontaggio dei capitoli fondamentali del romanzo, la regia è di Matteo Tarasco. Glauco Mauri, che da giovanissimo (22 anni) ottenne un grande successo personale nel ruolo del fratellastro-servo Smerdjakov diretto da Andrè Barsacq, accanto a Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio, Enrico Maria Salerno, è oggi il dissoluto e senza scrupoli Fëdor Pavlovič Karamazov. Roberto Sturno dà voce e corpo a Ivàn Karamazov, il più intellettuale e tormentato dei fratelli. Accanto a loro: Paolo Lorimer (lo Starec Zosima), Laurence Mazzoni (Dmitrij Karamazov), Pavel Zelinskiy (Alekséj Karamazov), Gabriele Anagni (Smerdjakov), Maria Chiara Centorami (Katerina Ivanova), Viviana Altieri (Grušen’ka).
Le scene sono di Francesco Ghisu, i costumi di Chiara Aversano, le musiche di Giovanni Zappalorto, le luci di Alberto Biondi.

«Per ben due volte la nostra compagnia ha raccontato Dostoevskij. Due assoluti capolavori: L’idiota e Delitto e castigo» così racconta Glauco Mauri. «Dostoevskij, Shakespeare e Beckett sono stati i tre grandi autori che mi hanno aiutato a tentare di capire la vita: la immensa tavolozza dei colori dell’animo umano di Shakespeare, la tragedia del vivere che diventa farsa e la farsa del vivere che diventa tragedia di Beckett e Dostoevskij che mi ha fatto capire la magnifica responsabilità che ha l’uomo di comprendere l’uomo. Dostoevskij non giudica mai: racconta la vita anche nei suoi aspetti più negativi con sempre una grande pietà per quell’essere meraviglioso e a volte orrendo che è l’essere umano. La famiglia Karamazov devastata da litigi, violenze, incomprensioni, da un odio che può giungere al delitto, oggi come oggi appare, purtroppo, un esempio di questa nostra società così incline all’incapacità di comprendersi e di aiutarsi. Anche il sentimento dell’amore spesso viene distorto in un desiderio insensato di violenza. Così sono i Karamazov – Così siamo noi? Ma Dostoevskij è un grande poeta dell’animo umano e anche da una terribile storia riesce a donarci bellezza e poesia».

Dostoevskij per i suoi romanzi traeva spunto dalle cronache e dai casi giudiziari del suo tempo, ma anche dalle traumatiche esperienze personali, la morte violenta del padre, la propria condanna a morte, poi commutata ai lavori forzati in Siberia, il suo stesso tormento religioso: “Il tema principale de I Fratelli Karamazov è lo stesso di cui ho sofferto consciamente o inconsciamente per tutta la vita: l’esistenza di Dio”.
La storia de I Fratelli Karamazov ruota attorno ai complessi rapporti della famiglia Karamazov, sotto l’apparenza da canovaccio di un romanzo giallo cela il dramma spirituale che scaturisce dal conflitto tra la fede e un mondo senza Dio.

“L’ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij – scrive Matteo Tarasco nelle sue note – ha la grandezza e la forza di un inferno dantesco, è una comédie humaine alla russa, dove bestie umane si agitano sulla scena del mondo, dove il denaro, il fango e il sangue scorrono insieme. Una storia assoluta, spietata, estrema, senza margini di riscatto”.

Le vicende della famiglia Karamazov, i loro feroci conflitti nel cui contesto matura l’assassinio di Fëdor, il capofamiglia, e il conseguente processo nei confronti di Dmitrij, il figlio primogenito accusato del parricidio, appassionarono i lettori del “Messaggero Russo”, il giornale dove, da gennaio 1879 alla fine del 1880 (pochi mesi prima della morte dello scrittore), il romanzo fu pubblicato a puntate. L’ansiosa attesa dei numerosi lettori dell’uscita sulla rivista dei nuovi capitoli del romanzo, per conoscere lo sviluppo dei complotti, intrighi e amori libertini che ruotano attorno alla famiglia Karamazov, si può paragonare all’attesa e al successo delle serie televisive più amate dei nostri giorni.

Ultimo lavoro di Dostoevskij I Fratelli Karamazov è senza dubbio il romanzo più complesso della narrativa dostoevskiana, uno straordinario viaggio nei massimi problemi etici. Il capitolo Il racconto del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale.

Biglietti: Intero € 25,00 + 2,50 di prev • Ridotto € 20,00 + 2,00 di prevendita.

I biglietti saranno in vendita nei giorni di spettacolo presso il botteghino del Teatro con i seguenti orari:

sabato: 10.00 – 13.00 | 16.00 – 21.00

domenica: 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.30

I biglietti dello spettacolo sono in vendita sia al botteghino del Teatro che online su Ticketone.it.

Tel. Ufficio 0746.200134 | Tel. Botteghino 0746.271335 – e-mail: teatro@comune.rieti.it – www.comune.rieti.it