Sport e fede non sono mondi lontani

Lo sport ha sempre avuto uno stretto legame con il sentire religioso e con la pratica religiosa dei popoli, fin dall’antichità; basti pensare alle culture del bacino del mediterraneo, come quella dei greci e dei romani, ma anche degli egizi e dei popoli mesopotamici.

Misurarsi con l’avversario, che non è nemico da abbattere e umiliare, mettere alla prova le proprie capacità atletiche, la perizia, il sangue freddo, il rischio, fanno vivere alla persona sportiva emozioni forti, e allo spettatore momenti memorabili.

Nel breve lasso di tempo della prova sportiva si vive quasi il percorso di una vita, ci si mette in gioco, appunto, si rischia, a volte troppo, e si sfiora quasi il limite dell’umano. Questi sono anche gli elementi della fede, se ci si riflette attentamente!

Nella misura in cui si vive lo sport come momento di aggregazione, di condivisione, di svago, di sano agonismo e di rispetto degli avversari, allora esso si avvicina al sentire religioso ed è come preludio e conseguenza di una, vorrei quasi dire inquietante, apertura al soprannaturale.

Così interessi economici, di squadra, di parte, appaiono secondari e ci si sente realizzati e appagati. Con l’augurio di vincere, soprattutto la gara più difficile di una vita buona!