Spese telefoniche, Ludovisi: sarebbe utile un sindacato costruttivo

Raccolgo volentieri l’invito del Segretario UIL FPL di Rieti Walter De Santis ad approfondire la tematica delle spese del Comune di Rieti in utenze telefoniche. In effetti non ho avuto bisogno del suo sollecito e spero, a breve, di avere un quadro completo della situazione così da potermi confrontare con metodi meno “intellettualmente disonesti e populisti”.

Io non ho nessun interesse a fare polemiche. A me preme solo abbattere i costi che gravano sui cittadini sotto forma di tariffe e trasformare queste risorse in servizi. I dipendenti del nostro Comune devono poter telefonare, comunicare, mettersi in rete, abitare il mondo dell’era digitale nella sua totalità, con tutta la dignità e la tranquillità dovuta ad un lavoratore.

Io non immagino dei “clandestini della contemporaneità” intenti a difendere diritti per me assodati, io immagino per il nostro Comune un futuro che altrove è già realtà. Un futuro più economico e più gestibile.

Ho letto la lettera di Walter De Santis, notificatami dopo registrazione al protocollo generale del Comune al n. 828 in data 9 gennaio 2014, ed ora ho quasi imbarazzo a risponderle con un mesto post lanciato in rete, ma non riesco a trattenermi – non me ne voglia ma è il mio carattere – dal dirle che da un sindacalista mi sarei aspettato un suggerimento di diverso tenore.

Per esempio avrei fortemente apprezzato un aiuto nello strutturare un percorso di coinvolgimento dei dipendenti del Comune in un progetto di incentivazione non tradizionale, volto al risparmio e alla razionalizzazione delle spese di una pubblica amministrazione.

In effetti mi sono accorto che esiste una proposta, inserita nel Contratto Collettivo Decentrato, che prevede la possibilità di attivare percorsi di incentivazione attraverso ”la realizzazione di puntuali iniziative per aumentare e/o diminuire le uscite dell’ente”, prevedendo che una “quota significativa dei risparmi ottenuti attraverso la razionalizzazione delle spese, venga destinata “una tantum” alla contrattazione decentrata con le modalità previste dalle relative disposizioni di legge”.

Insomma un premio di efficienza per i dipendenti di un Ente virtuoso, come previsto dall’art. 27 del DL 150/09.