Coronavirus

Speranza: «Pronto il Piano vaccini»: ecco i punti principali

I dati sull'andamento della pandemia da coronavirus cominciano a mostrare indicazioni positive e le misure sul Natale sono di fatto già inquadrate: ora per il governo italiano la nuova sfida da raccogliere è quella sul vaccino

I dati sull’andamento della pandemia da coronavirus cominciano a mostrare indicazioni positive e le misure sul Natale sono di fatto già inquadrate (o quasi). Ora per il governo italiano la nuova sfida da raccogliere è quella sul vaccino. Difficilissimo, con le strutture sanitarie di mezzo Paese ancora in ginocchio e il numero di morti destinato probabilmente ancora a crescere per qualche tempo, ma tant’è: la road map è segnata a livello internazionale, nella prima di settimana di dicembre arriveranno i primi via libera delle agenzie internazionali del farmaco (a cominciare dall’Fda americana) e a quel punto servirà essere al passo con gli altri Paesi, soprattutto quelli europei, che sul fronte dell’organizzazione della distribuzione sono già un passo avanti a noi.

Ecco perché ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato già per il prossimo 2 dicembre la presentazione ufficiale del Piano a Parlamento: «Una partita fondamentale» per sconfiggere la pandemia e mettersi definitivamente alle spalle l’emergenza sanitaria, che sarà gestita ancora una volta – questa una delle poche certezze – dal commissario Domenico Arcuri. L’appuntamento in Aula è legato a doppio filo con la strategia portata avanti in queste ore dalla Commissione europea, che dovrebbe arricchire ancor di più il suo già ampio portafoglio di vaccini.

Dopo aver siglato l’intesa con AstraZeneca, Sanofi-Gsk, Janssen Pharmaceutica NV, BioNTech-Pfizer, e approvato quella con CureVac, a Bruxelles è stato infatti approvato un sesto contratto, questa volta con la società farmaceutica Moderna, che prevede l’acquisto iniziale di 80 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati membri dell’Ue, con l’opzione di richiedere fino a 80 milioni di dosi ulteriori.

«I primi cittadini europei potrebbero essere vaccinati ancor prima della fine di dicembre. Finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel» ha annunciato la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, ricordando però che «i vaccini sono importanti, ma quel che conta sono le vaccinazioni». Il punto dolente da risolvere anche in Italia, dove quasi la metà degli italiani – sembra incredibile – per ora si dichiara scettico sulla profilassi.

Speranza immagina una campagna di vaccinazione «molto larga» nel Paese. Almeno inizialmente, per costruire l’immunità di gregge, si sceglierà quindi la strada della persuasione. Per quella dell’obbligatorietà si valuterà in corso d’opera, anche se il il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, ha anticipato la possibilità che per alcune categorie il vaccino alla fine diventerà scelta obbligata.

A differenza del vaccino anti-influenzale, poi, gli acquisti saranno centralizzati (ed è una buona notizia, viste le numerose inadempienze da parte delle Regioni). Il ministro lo dice chiaramente: «Non sono le singole Regioni che comprano il vaccino, ma è lo Stato attraverso le procedure europee che lo avrà direttamente. Ci sarà una condivisione sul piano anche con i territori». Ieri, per altro, l’Emilia Romagna ha annunciato d’essere in pole position per la ricezione delle prime dosi 170mila, che saranno distribuite soprattutto tra gli operatori sanitari.

L’Italia avrà a disposizione il 13,65% di tutti i vaccini già opzionati in sede europea. Il primo ad arrivare dovrebbe essere quello a doppia somministrazione della Pfizer, con 3,4 milioni di dosi. Ovviamente, ribadisce Speranza, verranno fatte tutte le verifiche affinché il vaccino che sarà distribuito sia efficace e sicuro. Anche perché sarà grazie al piano vaccinale che si intraprenderà quel percorso «che ci consentirà di aprire una fase diversa». «Dobbiamo resistere per alcuni mesi» è il messaggio del ministro, che invita tutti a non «abbassare la guardia», a non commettere «leggerezze».

da avvenire.it