Spalancata sulla Valle Santa la Porta della Misericordia di Poggio Bustone

Nella domenica della Divina Misericordia il vescovo Domenico ha aperto la Porta Santa della Misericordia nel santuario francescano di Poggio Bustone, ultima delle quattro diocesane selezionate per l’anno giubilare, dopo quelle della Cattedrale di Santa Maria, della Casa Circondariale e del Santuario del SS. Crocifisso in Santa Barbara in Agro.

Una scelta significativa perché la chiesa di San Giacomo apostolo di Poggio Bustone è legata alla prima presenza francescana a Rieti. Quando nel 1028 Francesco lasciò Assisi, arrivò in questi luoghi con i suoi primi compagni e si innamorò della zona, che bene si accordava ai suoi bisogni e alla sua sensibilità.

Al suo arrivo a Poggio Bustone, Francesco era inquieto, insoddisfatto. Sentiva che i peccati della sua giovinezza non erano ancora stati perdonati da Dio. E forse non si sentiva neppure degno del perdono. Fu nella preghiera solitaria che il Signore gli annunciò il suo perdono e il santo avvertì l’invito ad andare per il mondo ad annunciare la pace.

A Poggio Bustone Francesco scopre che Dio è misericordia, amore, perdono. Un perdono che Dio accorda, ma che va anche accordato agli altri, restituito. In questo senso, la Porta aperta nella piccola chiesa dell’eremo sembra come spalancata sulla valle, quasi a voler lasciare uscire e diffondere la misericordia di Dio sulla terra che Francesco ha tanto amato.

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