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Spadafora: «Sempre più stretto il sentiero per la ripresa della serie A»

«Vedo il sentiero per la ripresa della serie A sempre più stretto, sinceramente, ma la ripresa degli allenamenti sarebbe comunque un segnale importante perché i calciatori sono ormai fermi da molte settimane», ha detto il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora

“Io vedo il sentiero per la ripresa della serie A sempre più stretto, sinceramente, ma la ripresa degli allenamenti sarebbe comunque un segnale importante perché i calciatori sono ormai fermi da molte settimane. Così lasciamo tutti nell’incertezza? Se non si vuole questo, si può seguire la stessa strada di Olanda e Francia fermando il calcio. Le decisioni che stanno prendendo gli altri Paesi potrebbero indurre anche l’Italia a seguire una linea che a quel punto diventa una linea europea“. Lo ha detto il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, a Omnibus su La7.

“Sono in corso i contatti tra il Comitato tecnico-scientifico e la Figc, che aveva presentato il protocollo per la ripresa degli allenamenti. Proprio oggi e domani si svolgeranno una serie di audizioni e a quel punto si capirà: io ho sempre detto che la ripresa degli allenamenti non significasse la ripresa dei campionati. Sono convinto che al massimo entro questa settimana il Cts ci dirà se il protocollo è attuabile o meno e questo ci consentirà, nel giro di tre giorni, di potere dire alla Lega di Serie A se è possibile riprendere gli allenamenti il 18 maggio. Per sapere invece se il campionato riprenderà il 15 giugno è inutile fare pressioni sul Governo: lo decideremo quando il Comitato ci darà la curva di tutti i dati”.

Io non cerco il rischio zero, perché purtroppo non possiamo averlo come Paese. Io ho solo chiesto al Comitato tecnico-scientifico se il protocollo proposto dalla Figc fosse attuabile”, ha aggiunto il ministro. “Per esempio, siamo sicuri che sia possibile fare tamponi per tutti i calciatori? Anche per chi come la serie B o la Lega Pro non ha le stesse risorse? Io sarei un folle a demonizzare il calcio, perché l’anno prossimo non ci sarebbero risorse per finanziare lo sport, ma bisogna fare dei passi avanti. Non bisogna avere la fretta per far ricominciare i campionati: la metà di giugno è un tempo così lungo che non possiamo avere la certezza”.

Secondo Spadafora “oggi si sta pensando solo alla questione economica e a salvare solo alcune società. Il mio dovere è anche questo, ma devo pensare alla sicurezza: e se non ci sarà sicurezza il campionato dovrà fermarsi“.

“Inizio a percepire che nei prossimi giorni potremmo avere una sorpresa e magari potrebbe essere la maggioranza dei presidenti delle società di serie A a chiederci di sospendere e di prepararsi invece nel migliore dei modi al prossimo campionato”, ha spiegato Spadafora.

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