I sindacati guardano Amazon, ma la cosa è reciproca?

Ormai tutti scommettono sull’approdo di Amazon nel Polo della logistica, e l’eventualità non lascia certo indifferenti i leader sindacali locali.

«L’apertura della sede di uno dei più importanti colossi mondiali dell’e-commerce presso il Polo della Logistica di Passo Corese – ha dichiarato il Segretario della Uil, Alberto Paolucci – rappresenta un nuovo trampolino di lancio per l’occupazione in provincia di Rieti e, in special modo per la Sabina. I cinquecento posti annunciati permetteranno di portare una boccata d’ossigeno alla disoccupazione del territorio e, di conseguenza, per l’intero indotto».

In questo senso, la Uil «auspica che a breve venga convocato un incontro tra le Segreterie Territoriali, i rappresentanti aziendali e i referenti dell’Asi per meglio comprendere il piano industriale e le prospettive per il futuro».

E il coinvolgimento dei sindacati è un passo necessario anche per il segretario provinciale della Fiom Cgil, Luigi D’Antonio: «Dopo anni di discussioni, dibattiti e annunci sul Polo della logistica di Passo Corese – ha detto – riteniamo indispensabile l’apertura di un tavolo di confronto tra istituzioni locali, associazioni datoriali, ASI e sindacati. Dovrà servire a capire come, queste nuove opportunità occupazionali, possano dare anche risposte alle lavoratrici ed ai lavoratori coinvolti nelle numerose vertenze del nucleo industriale reatino. I tavoli crediamo debbano essere fatti non solo quando ci sono le crisi ma anche quando ci sono opportunità di sviluppo. Oggi vale per il Polo della logistica ma in futuro deve valere anche per le altre opportunità che si creeranno nel Nucleo industriale, altrimenti il bacino dei fuoriusciti dalle varie vertenze non lo svuoteremo mai. C’è la necessità in questo nostro territorio di discutere non solo di crisi ma anche di occasioni di sviluppo».

L’occasione sembra importante e giustamente i sindacati vogliono essere della partita. Ma una rapida rassegna della stampa on-line fa pensare che per loro la strada sarà tutta in salita.
Ad esempio lo scorso 5 maggio «Il Fatto Quotidiano» titolava: “Amazon apre a Piacenza e offre 1000 posti di lavoro. Ma i sindacati restano fuori”. «Sarebbe da pazzi andare contro chi porta così tanti posti di lavoro» spiegava Vincenzo Guerriero della Uiltucs Uil piacentina, ma ingoiando il rospo della totale assenza di iscritti ai sindacati tra i neoassunti della multinazionale.

E il fenomeno non è solo italiano: «In Germania Amazon sta facendo impazzire le organizzazioni dei lavoratori. Come? Le ignora» si legge su «Il Foglio» dello scorso 25 settembre. «Nessuna concertazione, nessun tavolo di trattativa, nessun incontro riservato, nessuna convergenza. Amazon con i sindacati tedeschi non ci parla».

Chissà se con quelli reatini ci sarà feeling…

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