Azione Cattolica

Silvia Di Donna lascia la presidenza di AC: «Proseguirò l’impegno in altri modi»

Sei anni vissuti intensamente, per la presidente dell’AC reatina Silvia Di Donna, che con l’assemblea elettiva celebrata domenica ha concluso il suo secondo mandato alla guida della piccola ma volitiva associazione diocesana

Sei anni vissuti intensamente, per la presidente dell’AC reatina Silvia Di Donna, che con l’assemblea elettiva celebrata domenica ha concluso il suo secondo mandato alla guida della piccola ma volitiva associazione diocesana. Per lei, al termine dei lavori, il ringraziamento di tutti e l’incoraggiamento a proseguire l’impegno anche in altri modi, visto che comunque è stata eletta nel nuovo consiglio diocesano che guiderà l’Azione Cattolica nel prossimo triennio.

Con lei, il risultato delle votazioni vede come consiglieri Claudia Iacoboni (assieme a Di Donna per il Settore Adulti), Irene Cava e Chiara Puri (per il Settore Giovani), Barbara Simeoni, Fausta Tasselli, Chiara Lorenzi e Alice Simeoni (per l’ACR). Un consiglio, insolitamente, tutto al femminile, che a breve si riunirà per proporre al vescovo il nominativo per il nuovo presidente diocesano e poi scegliere gli altri responsabili che lo affiancheranno.

Trentacinque i delegati ufficiali, in rappresentanza del consiglio uscente e delle cinque “associazioni territoriali di base” presenti a Rieti (si tratta delle associazioni parrocchiali di Vazia, Villa Reatina, Campoloniano e di quelle interparrocchiali del centro storico e di Regina Pacis-Micioccoli) riuniti alla Casa Buon Pastore, cui si sono aggiunti diversi altri soci che hanno partecipato ai lavori da uditori.

Dopo la celebrazione eucaristica di inizio mattinata, con cui il vescovo Domenico ha incoraggiato i partecipanti ad andare avanti con la capacità di essere davvero “popolo per tutti, fratelli nella città” (secondo lo slogan dell’assemblea), è toccato alla presidente uscente aprire i lavori assembleari, dicendo innanzitutto il proprio grazie all’intera associazione al termine di due trienni svolti nel suo incarico: un periodo non facile, quello dei due mandati della sua presidenza, anche a causa del terremoto che ha colpito il territorio reatino e che però ha aperto la strada a una grande gara di solidarietà da parte dell’AC tutta, dal livello nazionale alle tante realtà locali di tutta Italia.

Una vicinanza espressa in particolare nei confronti del progetto che, come associazione reatina, si è voluto aprire per aiutare le realtà economiche della terra ferita dal sisma (sostenendo in particolare due aziende agricole e zootecniche del comune di Accumoli, a Illica e a Terracino), cui si è aggiunta una particolare solidarietà dell’Azione Cattolica ambrosiana (dall’associazione di Milano stanziati appositi fondi a sostegno delle attività formative delle diocesi del cratere sismico).

Quindi il benvenuto agli ospiti, giunti a portare, come da prassi, il saluto del centro nazionale e della delegazione regionale del Lazio: la segretaria nazionale del Movimento Studenti di AC, Adelaide Iacobelli (che era accompagnata dal vice segretario Lorenzo Zardi) e l’amministratore regionale Giampaolo Pontone. La prima ha recato il saluto del presidente e di tutta la presidenza nazionale: un segno, questa presenza, a voler sottolineare, ha detto, «il valore dell’essere insieme, la convinzione della bellezza dell’incontro, dell’essere comunità, del condividere il cammino con un’associazione sparsa in tutta Italia e in tutto il mondo». Anche da Pontone un saluto a nome dell’AC laziale che «ha particolarmente a cuore questa diocesi», mostrando vicinanza alla realtà reatina e alla situazione difficile del suo territorio.

Da Silvia, quindi, l’introduzione al dibattito sul documento assembleare, che sarebbe poi proseguito nei lavori di gruppo. Il documento, poi sottoposto nel pomeriggio all’approvazione dell’assemblea, contiene le linee guida che vorrebbero ispirare il cammino dell’associazione nel prossimo triennio, con scelte, stili e sfide che la presidente uscente ha voluto sintetizzare in quattro parole chiave: «popolarità, missione, costruire, fraternità, prossimità».

Dopo pranzo, presentate le sintesi dei lavori di gruppo ed effettuate le operazioni di voto, l’approvazione del documento e le relazioni consuntive da parte dei settori (Adulti, Giovani, ACR), prima di concludere con l’intensa meditazione offerta da monsignor Lorenzo Chiarinelli nella preghiera di chiusura.