Ucraina

Si combatte nel centro di Mariupol. Oggi Biden sente Xi. E parlerà Putin

Il Pentagono: per l'intelligence Usa, se la guerra andrà avanti a lungo, Mosca «probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare»

Si combatte nel centro di Mariuopol, la città portuale ucraina sotto stretto assedio russo. Mosca fa sapere che si tratta di un’operazione congiunta dell’esercito russo con le milizie filorusse dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, nel Donbass. “A Mariupol, le unità della Repubblica popolare di Donetsk, con il sostegno delle forze armate russe, hanno stretto la morsa dell’accerchiamento e combattono ora contro i nazionalisti nel centro della città”, ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov. La città è bersaglio quotidiano di 50-100 proiettili di artiglieria. A Mariupol, definita dal Papa “città martire” e situata nell’estremo sud del Donbass, nei giorni scorsi è stato colpito dai russi un teatro che ospitava centinaia di civili sfollati.

Stamani i missili russi hanno colpito a Leopoli (Lviv). Un lungo allarme anti-aereo è scattato alle 6 ora locale, con l’appello a correre nei rifugi. Tre forti esplosioni sono state udite nella zona dell’aeroporto civile, da dove si sono levate colonne di fumo. Il sindaco Andriy Sadovyi ha spiegato che “l’obiettivo dell’attacco non era l’aeroporto”. Sarebbe stato colpito un sito di manutenzione dei velivoli.

Bombardato anche un quartiere della capitale Kiev, denunciano le autorità locali. Secondo quanto riporta Ukrinform precisando che si tratta della zona di Podilskyi.

Sirene anche nelle regioni occidentali di Rivne, Volyn Ternopil e Ivano-Frankivsk, mentre le forze russe continuano i bombardamenti sulla parte della provincia di Lugansk controllata dalle truppe ucraine.

Un incendio di vaste proporzioni è divampato nel mercato di Kharkiv, considerato il più grande dell’Europa orientale e chiuso dopo l’invasione. Uno dei soccorritori accorsi sul posto è morto per le ferite riportate, mentre un altro è rimasto ferito.

Stando al bollettino dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, sarebbero oltre 14.200 i militari russi che hanno perso la vita dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Si tratta di cifre non verificabili in modo indipendente.

Oggi Biden sente Xi. Alle 13 Putin parlerà alla nazione

C’è attesa oggi per la telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il collega cinese Xi Jinping, la prima da quando ha avuto inizio l’invasione russa. Ma anche per il probabile discorso del presidente russo Vladimir Putin alla nazione. Era stato con solenne discorso di Putin che l’invasione era stata annunciata. Su siti e canali Telegram russi si parla di “probabili dichiarazioni politiche importanti” ma non c’è stato alcun annuncio ufficiale dal Cremlino. Oggi la Russia festeggia il giorno della “riunificazione della
Crimea e di Sebastopoli”
a otto anni dall’annessione di fatto della strategica penisola ucraina.

In ambienti moscoviti ci sarebbe la speranza di veder finire il conflitto entro il 9 maggio, quando in Russia si celebra la vittoria sulla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale. Secondo fonti sentite dall’agenzia Adnkronos, “trovarsi il 9 maggio in piena guerra sarebbe un brutto colpo d’immagine”. Ci sarebbe dunque la “ragionevole speranza” che Putin possa avere “interesse a far rientrare le truppe entro la fine di aprile”, per poter celebrare sulla Piazza Rossa anche la “vittoria” in Ucraina e i “successi degli eroici militari russi”.

Il Pentagono: rischio nucleare se la guerra si protrae

Il Pentagono ha avvertito che Putin potrebbe ricorrere alla minaccia nucleare se i tempi della guerra si allungassero. “Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale della Russia” Mosca “probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all’estero”, ha spiegato il tenente generale Scott Berrier, capo della Dia (l’agenzia d’intelligence Usa), in un’audizione parlamentare. Tuttavia, l’Intelligence britannica sostiene che l’offensiva russa sta vacillando. “I continui contrattacchi ucraini – si legge in un rapporto – stanno costringendo la Russia a dirottare un gran numero di truppe per difendere le proprie linee di rifornimento sia di cibo che di carburante. Questo sta limitando gravemente il suo potenziale offensivo”.

Funzionano i corridoi umanitari (tranne uno)

Sul fronte dei soccorsi, 8 dei 9 corridoi umanitari concordati ieri in Ucraina hanno funzionato permettendo l’evacuazione di civili, anche dalla città di Mariupol, da cui sono partite oltre 2.000 persone, secondo quanto ha riferito la ministra ucraina responsabile per le operazioni, Iryna Vershchuk. La ministra ha detto che circa 800 veicoli privati hanno lasciato Mariupol e hanno attraversato il territorio controllato dai russi raggiungendo la città di Zaporizhzhia in serata. Uno solo dei corridoi, quello da Kharkiv a Vovchansk, vicino al confine russo, non ha potuto essere aperto a causa dei bombardamenti.

da avvenire.it