Servizi sociali e “scarica barile”

Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare dei tagli operati dal Comune di Rieti sulla spesa per i Servizi Sociali. Circolano su questo tema alcune inesattezze: i famosi denari oggetto della contesa non sono stati tolti: non esistono proprio, sono un artifico di bilancio.

Forse sarebbe opportuno che questo venisse detto chiaramente. Sarebbe ora di far uscire allo scoperto fatti e responsabilità, di dire la verità alla popolazione. È tempo di smetterla di alimentare illusioni tra quelli che dai Servizi Sociali del Comune non potranno avere le risposte che gli spettano. È gente davvero molto povera, che va alle mense perché diversamente non potrebbe mangiare. Continuare ad ingannarli è inutile e crudele.

È tempo di smetterla di dare credito a a chi – per vari motivi – ci ha raccontato un bel po’ di bugie; a chi ha fatto dell’Amministrazione comunale un vero fortino da espugnare.

Qualcuno parlava di partecipazione e trasparenza: che gli amministratori locali si decidano a pubblicare su di un cartellone – in piazza – i debiti trovati e chi li ha messi a bilancio. Se davvero vogliamo dare una svolta occorre dare un nome ai responsabili e finirla con la strategia dello “scarica barile”.

One thought on “Servizi sociali e “scarica barile””

  1. giovanni

    Ampliamente condivisibile. Così come sarebbe corretto informare i cittadini bisognosi di come si sia provveduto a spendere 25.000 euro per l’acquisto del nuovo palco per le manifestazioni. Nell’ottica del buon padre di famiglia sarebbe stato più oppprtuno destinare quei fondi ad altre e più impellenti esigenze. Non basta giustificarsi con il risparmio rispetto agli scorsi, o dire che erano fondo di scopo. Come dimostrato con il recupero di piazza S. Rufo, si possono ottenere risultati, grazie alla buona volontà dei privati e ai permessi rilasciati dal pubblico, senza incidere sulle casse comunali. Per non parlare del pagamento degli stipendi, che qualche ben informato dice essere continuamente anticipati dalla CARIRI. Soldi che dovranno esser resi con gli interessi: allora quei 25.000 euro non saranno stati la soluzione, ma un piccolo sollievo sicuramente sì. Qualcosa nella sostanza è cambiato, si cerca un po’ risparmio, ma nella forma, volta a dar sollievo principalmente alle esigenze ricreative che non alle necessità. Tutto il contrario della diligenza del buon padre di famiglia.

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