Sel: trasporti regionali indegni di un Paese civile

Le condizioni di viaggio, dovute anche ad una mobilità “forzata“dalla crisi economica, che spinge molte più persone, all’uso del trasporto pubblico sono indegne di un Paese civile.

La situazione è drammatica perché la qualità del trasporto scade di giorno in giorno. Ritardi seri e strutturali che, per essere sanati, richiederebbero investimenti urgenti mentre non vi è certezza nemmeno delle risorse necessarie per garantire i servizi che sono stati erogati finora. All’incertezza dei finanziamenti si affianca l’incertezza delle regole.

È una vera e propria odissea, quella che lavoratori e studenti sono costretti a vivere quotidianamente con soppressioni, ritardi, guasti, cambiamenti di orari, accorpamenti, sovraffollamento, mancanza di informazioni chiare e attendibili e soprattutto l’indifferenza delle istituzioni preposte ai controlli che non tutelano i diritti alla mobilità e il rispetto dei contratti di servizio. Molti di loro finiscono sempre più spesso per arrivare in ritardo sul posto di lavoro o alle lezioni o col perderle proprio del tutto.

Pensiamo che serva, determinazione, serietà e molto buon senso.

Una nostra interrogazione presentata l’estate scorsa, tuttora giace negli uffici di Via Rosa Raimondi Garibaldi e ciò è inaudito. La Regione Lazio convochi immediatamente il tavolo con Cotral, istituzioni e comitato dei pendolari e si assuma l’onere di comporre la vertenza, prima che le conseguenze diventino ulteriormente drammatiche.

Si possono attivare, sin da subito e a costi bassi, navette veloci che colleghino la stazione di Rieti, con la stazione di Fara Sabina, nelle ore di punta, di modo da alleggerire il carico sulla Rieti – Roma. Inoltre, sempre nelle ore di punta, è necessario ridurre i transiti su Monterotondo, magari coprendo il tratto Passo Corese – Monterotondo allungando il servizio del collegamento Roma Tiburtina-Monterotondo via Salaria fino al capolinea di Fara Sabina.