Seko: proclamato lo stato di agitazione

Si è svolta nei giorni scorsi, all’interno dello stabilimento Seko di Rieti, un’assemblea fra tutti i lavoratori per fare il punto sul confronto avviato tra azienda ed organizzazioni sindacali sulla contrattazione integrativa.

«Vogliamo ricordare a tutti – spiega Luigi D’Antonio della Cgil – che parliamo di un’azienda fra le più grandi del territorio reatino, con circa 150 lavoratori e che opera nel settore delle pompe di dosaggio».

Durante l’assemblea, dopo aver constatato la mancanza di risposte da parte dell’azienda rispetto alle richieste dei lavoratori, è stato deciso di proclamare lo stato di agitazione ed effettuare subito uno sciopero per contestare l’atteggiamento aziendale.

«Non riteniamo possibile che, un’azienda importante come la Seko, non apra un confronto con le OOSS ed i lavoratori per discutere le condizioni di lavoro e di come contrattare il salario integrativo, cosi come previsto dal contratto nazionale» ha aggiunto Giuseppe Ricci della Cisl.

«Da una parte – dicono le Rsu Seko – da Confindustria ci si dice che bisogna alleggerire il contratto nazionale e favorire quello aziendale, dall’altra poi le aziende come la Seko che aderiscono a Confindustria, si rifiutano di farlo. Riteniamo a questo punto necessario anche un intervento della Confindustria locale per richiamare una sua associata, anche con ruoli importanti all’interno, al rispetto dei contratti e delle intese nazionali».

«I lavoratori non stanno chiedendo la luna – proseguono Ricci e D’Antonio – chiedono solo un qualcosa che migliori anche la loro condizione economica a fronte di risultati che si ottengono e non a prescindere. Lavoratori la cui retribuzione, è bene ricordarlo, si aggira intorno ai mille euro e con i tempi che corrono è sempre più difficile tirarci avanti. La richiesta di contrattazione è resa ancor più necessaria in questo momento vista la mancata detassazione dei salari frutto da contrattazione nazionale e la sola detassazione per il salario aziendale. Invitiamo pertanto l’azienda a rivedere la propria posizione ed aprire un serio confronto con organizzazioni sindacali e i lavoratori. Nei prossimi giorni si terrà faremo un’ulteriore assemblea con i lavoratori per decidere insieme a loro le iniziative sindacali da intraprendere e stimolare così la riapertura del confronto».