Sebastiani: «cittadinanza onoraria? Le priorità di Rieti sono altre!»

«In un momento in cui la delicata vicenda della Schneider allunga tristemente un “filotto” che dalla annosa vertenza della Ritel alle più recenti crisi di Solsonica e Braille Gamma testimonia in maniera chiara il grande momento di difficoltà del nostro territorio, domani ci troveremo in consiglio per discutere di cittadinanze onorarie e benemerite, che sembrano essere prioritarie rispetto alla situazione economica e sociale della città».

È quanto dichiara il capogruppo della lista civica Rieti che Sviluppa Andrea Sebastiani. Spiega il consigliere: «Ci troveremo a varare altri regolamenti, quando forse sarebbe stato più opportuno riuscire a varare entro il 31 ottobre quello relativo all’IMU, più contingente in questo particolare momento di difficoltà, per tante famiglie, l’80% delle quali possiede l’abitazione principale, che riescono a malapena a sopravvivere con l’indennità di cassa integrazione o di mobilità».

«In tal senso – prosegue Sebastiani – infatti avevamo presentato un emendamento teso a rivedere le detrazioni IMU (e non le aliquote, coscienti della difficile situazione di bilancio in cui versa il Comune) in favore delle famiglie più bisognose, con sgravi da 50 a 150 euro, proposta che la maggioranza ha fatto propria trasformando il nostro emendamento in un impegno da onorare in sede di riequilibrio di bilancio. E quindi prendendo un impegno allora condiviso da tutti. Impegno che ad oggi però non è stato mantenuto».

«Senza nulla togliere all’importanza delle cittadinanze onorarie – conclude Sebastiani – credo che la discussione si poteva tenere in un altro momento e che sia un altro il segnale da dare a questa città, che rischia di vedersi gettare ancora una volta fumo negli occhi. Bene la sospensione dell’assise per partecipare alla fiaccolata di domani (alla quale come Lista Civica parteciperemo in maniera convinta, sperando che possa servire soprattutto a smuovere le rassegnate coscienze di questa città), ma forse la maggioranza, con un po’ più di pragmatismo, avrebbe potuto portare sul tavolo argomenti più concreti di onorificenze e benemerenze».