Sciopero al Conforama. Adesione quasi totale

Il 19 settembre i lavoratori del punto vendita Emmezeta Conforama di Cittaducale hanno effettuato la prima azione di lotta, scioperando le prime due ore del turno di lavoro, contro la decisione della multinazionale Conforama di licenziare 14 dipendenti (198 in tutta Italia) e di procedere ad un ridimensionamento delle aree di vendita e della galleria (già ridotta in misere condizioni).

Nella mattinata, fino alle 10,30, si è tenuta davanti ai cancelli del punto vendita un’assemblea di tutti i lavoratori nel corso della quale sono stati distribuiti volantini in cui si spiegava ai cittadini le ragioni della protesta e le proposte fatte dalle organizzazioni sindacali alla dirigenza di Conforama per fronteggiare la crisi senza licenziare nessuno (ricorso allo strumento dei Contratti di Solidarietà).

«Lo sciopero è riuscito quasi al cento per cento (solo due lavoratori hanno ritenuto di recarsi a lavorare, a parte 4 “dirigenti” locali) – fanno sapere da Filcams Cgil e Uiltucs Uil – ed ancora più significativa è stata la risposta della cittadinanza la quale ha manifestato una grande solidarietà ai lavoratori in lotta fermandosi a parlare e ad incoraggiarli e in alcuni casi ha sollecitato un intervento deciso delle Istituzioni nei confronti della multinazionale Conforama ricordando indignata quanti soldi costò ai contribuenti la chiusura dell’Ariston e la riconversione “molto agevolata” a centro commerciale Emmezeta».

«Intanto – proseguono i sindacati – c’è la convocazione delle parti al Ministero del Lavoro nell’ambito della procedura prevista dalla L. 223/90 (cosiddetta della mobilità) ). In quella sede le organizzazioni sindacali ribadiranno l’indisponibilità ad accordi che prevedano licenziamenti e proporranno nuovamente il ricorso allo strumento dei Contratti di Solidarietà (CDS) previsti dalla legge 236/93 proprio quale soluzione per fronteggiare la crisi senza perdite del posto di lavoro. A tale proposito l’assemblea ha deciso che qualora, (come purtroppo prevedibile vista l’intransigenza sin qui dimostrata dalla dirigenza della multinazionale) nell’incontro di domani Conforama insista sui licenziamenti, le azioni di lotta riprenderanno da subito».

Da parte delle Istituzioni sono arrivate le prime risposte, (compresa la presenza del sindaco di Cittaducale all’assemblea di stamattina) con l’impegno anche della Provincia a convocare al più presto Conforama.

«Non dubitiamo – concludono Enrico Turchi (CGIL) e Pietro Feliciangeli (UIL) – visto anche la reazione dei cittadini che le Istituzioni sapranno far capire a Conforama che Rieti non è il far-west e che non può assumere gli atteggiamenti arroganti che sta assumento su questo territorio».

 

A proposito di arroganza va ricordato (e lo faremo nelle opportune sedi) alla “dirigenza” locale della Conforama la vigenza, in Italia, della L. 300 “Statuto dei lavoratori” (articolo 28 compreso). Infatti durante lo svolgimento della pacifica e legittima azione di protesta di stamattina la “dirigenza“ locale della Conforama non ha trovato di meglio che presentarsi davanti all’assemblea (fuori dei cancelli) con aria ostentatamente intimidatoria e intenti provocatori. Dopodiché uno dei “dirigenti”, con un foglio di carta in mano ha cominciato, ostentatamente, a scribacchiare, alzando lo sguardo, alternatamente, dal foglio ai lavoratori. Prendeva i nomi dei partecipanti? La legge lo proibisce.