La scimmia nuda balla da 50 anni

Chi l’avrebbe mai detto che a vincere san remo sarebbe stata una canzone piena di citazioni filosofiche, religiose e scientifiche. Francesco Gabbani, con Occidentali’s Karma, è riuscito in questo piccolo miracolo. Il merito va certamente al ritmo orecchiabile e alla brillante ironia del pezzo. Era dai tempi delle ‘correnti gravitazionali’ di Franco Battiato che non si ascoltavano testi simili.

Il riferimento fondamentale della canzone è alla spiritualità orientale, declinata però in una chiave quasi consumistica. Il nirvana si misura in lezioni e persino Buddha si mette in fila. Al Namastè segue un alè da stadio e il mantra viene gridato dalla folla. Tutto ribaltato. Seguendo questa logica, forse il Karma dovrebbe portare gli occidentali a reincarnasi in una scimmia.

Ma probabilmente siamo andati oltre gli intenti della canzone stessa. Le citazioni, da Erodoto a Marx, hanno una funzione soprattutto ornamentale. O meglio non c’è bisogno di interpretare il testo come un complicato rompicapo da interpretare per goderne gli spunti di riflessione. Già il richiamare alla memoria temi che troppo spesso vengono lasciati sui banchi di scuola è un merito da riconoscere al pezzo.

Il vero gioiello incastonato nel travolgente ritmo di Gabbani sta però proprio nel bel mezzo del ritornello. Quella “scimmia nuda”, apparentemente un semplice sinonimo di esseri umani, richiama un importante libro di divulgazione scientifica. La scimmia nuda. Studio zoologico sull’animale uomo di Desmond Morris usciva esattamente 50 anni fa e descriveva l’uomo solo come un particolare tipo di scimmia (senza peli appunto). Un testo provocatorio per l’epoca che sottolineava i nostri limiti biologici che tendiamo spesso a dimenticare. In realtà non abbiamo mai smesso di essere scimmie, le scimmie che imparano a ballare.