Schneider, i sindacati: è un’emergenza, ma non è la sola

Emergenze Schneider: dopo un’assemblea con i lavoratori presso lo stabilimento occupato, i vertici regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto una conferenza stampa presso l’aula consiliare del comune. Hanno parlato dell’attesa convocazione del Ministero dello Sviluppo, confermata per il 20 febbraio, ma non solo. A Rieti, infatti, non c’è solo la Schneider a destare preoccupazione e i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno voluto fare il punto anche su altre piaghe del territorio.

Ad esempio additando i 35 milioni per il completamento dell’ultimo tratto della Rieti-Torano, fermi come gran parte dei 20 non ancora utilizzati per il rilancio del Terminillo. Per non parlare dell’accordo di programma Regione-Ministero da 20 milioni di euro presentato e mai firmato. Quasi 80 milioni di euro fermi, che se fossero spesi qualche posto di lavoro lo potrebbero pure creare!

Sotto accusa sembrano dunque essere la politica e le istituzioni. I risultati, quando ci sono, arrivano dal basso: «Se si è ottenuto l’incontro al Ministero il merito è della lotta sapiente dei lavoratori» ha spiegato il segretario regionale della Cgil Claudio Di Berardino. «Per il 20 chiederemo alla Regione e ai parlamentari del Lazio di intervenire: il Governo deve intavolare una trattativa con Schneider, chiedendo che non si chiuda Rieti senza aver trovato prima una soluzione industriale per il sito e una quantità di commesse che garantiscano lavoro ai dipendenti anche dopo».

Va da se che la caduta del Governo Letta, avvenuta poche ore dopo la conferenza stampa, potrebbe scombinare i piani. In ogni caso Cgil, Cisl e Uil regionali saranno di nuovo a Rieti sabato 22 (ore 10, Sala dei Cordari) per un’iniziativa pubblica sul territorio e per rifare il punto sulla vertenza.

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