Schneider, Bombardieri (Uil): «combattere la desertificazione industriale»

Si è svolta nella mattinata del 13 febbraio, presso lo stabilimento Schneider di Rieti, una assemblea dei lavoratori con invertici regionali di Cgil, Cisl e Uil. L’incontro nello stabilimento occupato ormai da 20 giorni dai lavoratori, è servito per fare il punto sulla vertenza, anche in vista di un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, previsto per il 20 febbraio.

Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha iniziato il proprio intervento ringraziando i lavoratori perché stanno dimostrando a tanti cittadini, a tante persone che vivono momenti di crisi e di disagio, che è bene non arrendersi, è bene non accettare in modo passivo decisioni che spesso vengono prese su tavoli lontani dall’Italia.

«La vostra battaglia – ha detto Bombardieri – comincia a dare dei risultati. Piccoli, ma sono dei segnali. È importante perché spesso ci troviamo in situazioni nelle quali i lavoratori si arrendono».

«Noi – ha aggiunto il segretario regionale della Uil – siamo qui per mostrarvi la nostra vicinanza. Oggi più che in passato il compito del sindacato è quello di non lasciare nessun lavoratore da solo, al di là delle tessere e delle iscrizioni. L’unione delle forze in modo positivo su questo territorio può produrre risultati».

Secondo il segretario della Uil «il dato vero è che in questo Paese e in questa regione abbiamo assistito alla totale assenza di politiche industriali. Sapete meglio di me negli anni passati quale era la situazione occupazione. E oggi basta fare la strada per arrivare qui per vedere i grandi parcheggi vuoti per capire cosa è successo in questi anni nel silenzio assoluto. È tempo di decidere quali sono le politiche industriali e di sviluppo di questa regione e di questo territorio. Questo dobbiamo dirlo oggi con ancora maggiore forza. Dobbiamo dirlo all’opinione pubblica. La battaglia che state facendo non riguarda solo voi o questo stabilimento. Riguarda tutti gli stabilimenti del territorio. Riguarda la vita del territorio e della Regione».

«La battaglia che oggi fate  – ha detto ancora Bombardieri – è una battaglia di civiltà. Riguarda la città di Rieti e la Regione. Riguarda il fatto che in questo Paese le aziende non possono prendere e scappare. Non possono soltanto pensare di chiederci di ridurre il costo del lavoro. Gli industriali non possono lavarsi le mani dicendo “il lavoro costa troppo e vado in Polonia o in Tunisia e delocalizzo”. Non possono dirlo non solo perché lavorando in Italia hanno guadagnato, ma perché fanno parte di una comunità. Se si vive in una comunità bisogna vivere secondo alcuni principi. Quello del rispetto della dignità umana ad esempio. E chi oggi vede messo a rischio il proprio posto di lavoro ha un problema serio. Ha un problema di dignità nel vivere: non solo nel pagare le bollette, ma nel guardare negli occhi i propri figli, nel poter dire qual è il proprio futuro».