Scavi archeologici di Campo Reatino, occasione da non perdere

La delegazione Fai (Fondo Ambiente Italiano) di Rieti invita a visitare una delle attrattive archeologiche più significative del nostro territorio, la necropoli di Campo Reatino (Rieti) che sta venendo alla luce grazie alla campagna di scavo che anche quest’anno, per tutto il mese di agosto, vede impegnati 30 studenti provenienti da varie università italiane e straniere. Le ultime due visite guidate aperte al pubblico organizzate dal personale del Museo Civico di Rieti e dirette dal team di archeologici della Sapienza-Università di Roma sono in programma domani sabato 23 e sabato 30 agosto a partire dalle ore 10 con appuntamento presso l’area di scavo di via Ternana, angolo via Casale delle Monache, con la possibilità, subito dopo, di proseguire la visita al Museo civico sezione archeologica di Rieti (biglietto 2 euro) dove è conservata una parte dei reperti ritrovati nel corso delle quattro campagne.

Lo scavo di questa quarta campagna, promosso dall’Assessorato al Turismo, Culture e Promozione del Territorio del Comune di Rieti e dal Museo Civico di Rieti, è diretto dalla Sapienza-Università di Roma, Dipartimento di Scienze dell’Antichità su concessione ministeriale rilasciata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, ed è stato reso possibile, oltre che dal finanziamento pubblico messo a disposizione dal Comune, dalla sinergia di singoli privati ed aziende della città di Rieti (Sogea, Grillo Mario, L’Aliante Area Commerciale, Studio Archingo, Rieti Tube, Agriturismo Sapori di Altri Tempi, Cleante Barbieri, Edil Fasciolo, Bar Moreno 4 Strade, Bar Millevoglie, Centro Copie Carucci, Villa dell’Annunziata, Supermercati Tigre), club e fondazioni culturali locali (Rotary Club Rieti, Lions Club Rieti ‘Varrone’, Fai delegazione di Rieti), ordini e collegi professionali provinciali (Architetti che rappresentano il Main Supporter, Ingegneri e Geometri) che hanno sponsorizzato l’attività di ricerca.

«Le precedenti campagne di ricerca – spiega Carlo Virili, responsabile degli scavi archeologici, del Dipartimento Scienze dell’Antichita’ dell’Università La Sapienza – – hanno messo in luce un’importante necropoli ad incinerazione risalente al 1000 a.C., periodo in cui inizia il processo di formazione dell’ethnos sabino, in altri termini, lo scavo, il primo effettuato a Rieti in maniera scientifica e sistematica, si propone di indagare e comprendere le origini delle genti sabine che fin dall’inizio appaiono culturalmente legate ma indipendenti dal popolo dei latini».

«Si tratta di un sito che attira ogni anno decine di studenti da tutto il mondo – prosegue Paola Cuzzocrea, capo delegazione del Fai di Rieti – e su cui si dovrebbe puntare per un’azione forte, coordinata e duratura, di promozione turistica del nostro territorio che non deve rimanere limitata al solo mese di agosto, ossia quello in cui prende vita la campagna di scavi che anche quest’anno ha rischiato per mancanza di fondi di non partire nemmeno. Bisogna ribaltare la logica, ossia non pensare alle campagne di scavi come all’ulteriore spesa da compiere in un periodo di risorse scarse, ma ad un investimento su una risorsa che può produrre economia in svariate forme, da quelle legate al “turismo scientifico” degli “addetti ai lavori” al turismo archeologico e culturale oltre che didattico».

Quest’anno sono presenti presso l’area archeologica anche gli stand della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile e della Comunità Montana, V Montepiano Reatino e del Fai delegazione di Rieti che durante l’anno hanno organizzato attività didattiche, scientifiche e di valorizzazione dei beni archeologici del territorio.